Nonostante le limitazioni, l’IC di Orzinuovi è riuscito a concludere i corsi di potenziamento previsti per la scuola secondaria 

Un altro anno scolastico è trascorso, è suonata l’ultima campanella e tanti ragazzi ormai in maniche corte hanno varcato il cancello con l’urlo liberatorio (sotto la consueta mascherina): “È finita!”.

Qualcuno è ancora impegnato con gli esami ma, più spesso, nelle aule fino ad un momento prima allegre e rumorose, è calato il silenzio. 

È l’atmosfera irreale che si vive a scuola in giugno, quando non ci sono più gli alunni con il loro innato e fresco entusiasmo. Rimangono i docenti che si alternano nelle riunioni, i bidelli che riordinano le aule, i segretari impegnati alle loro scrivanie, il team dirigenziale che organizza già il nuovo anno scolastico, ma il ritmo è più lento e rilassato, le chiacchiere sommesse, i movimenti cauti, quasi ad aspettare qualche novità o a riguardare i ricordi emozionali di un anno intenso, prima di riporli in un cassetto.

La scuola adesso ricorda una piazza dopo la fine di un lungo concerto: c’è chi va via, chi mette a posto, chi continua a canticchiare le canzoni appena ascoltate.

Ebbene sì, alla fine è giunto l’ultimo suono della campanella, che segna la fine di un anno di scuola travagliato, diverso, impegnativo, ma sicuramente, per i ragazzi e per noi docenti meno traumatico di quello precedente, da una parte perchè ora abbiamo tutti imparato a convivere con questo virus e con le conseguenti restrizioni e dalla altra perché, eccetto qualche piccola parantesi di didattica a distanza, quest’anno la presenza è stata per la maggior parte garantita. 

Il pensiero principale ora va alle classi terze che sono giunte al termine di un percorso comune; il nuovo anno porterà gli studenti in nuove classi e in differenti realtà: questo sarà un passaggio vissuto con qualche rammarico, senza aver prima chiuso il loro percorso alla scuola media nel modo migliore, con le gite, i saggi musicali, le partite di campionato, momenti dove ci s’incontra e dove nascono i primi sentimenti che non si dimenticheranno per il resto della vita, o ancora la condivisione (reale, non virtuale) con quell’amico che è stato e sempre sarà il compagno di scuola per eccellenza.

Quest’anno la scuola di Orzinuovi ha comunque cercato il più possibile di stimolare i ragazzi, sollevandoli da qual torpore che hanno vissuto nei mesi precedenti, facendosi presente e attenta alle esigenze dei suoi alunni. In che modo? Offrendo dei passatempi pomeridiani che, in un momento di fermo totale, potavano essere l’unico appiglio per incontrarsi, praticare hobby, coltivare passioni, lanciarsi in nuove esperienze.  

La scuola secondaria si è infatti messa in gioco con l’ampliamento dell’offerta formativa voluto dalla Dirigente prof.ssa Laura Ferranti: sono stati istituiti cinque nuovi corsi (inglese, arte, musica, teatro, avviamento al latino), che hanno riscontrato un grande successo tra gli alunni. Essi hanno potuto trovare, in un periodo veramente privo di stimoli e divertimenti per i ragazzi, un modo per evadere dalla realtà di tutti i giorni, fatta di limitazioni e mancanza di aspettative. 

Questi corsi, indirizzati a diverse classi della secondaria, hanno avuto come obiettivo il potenziamento della abilità di base o l’approccio vero e proprio a discipline, pratiche nuove: inglese e avviamento al latino, di cui si sono occupate rispettivamente la prof.ssa Michela Gozzetti e la prof.ssa Francesca Barcellari, per le classi terze; teatro, gestito dalla prof.ssa Bellinardi, per le classi prime; arte con le prof.sse Colombo e Carrara e musica con il prof. Locatelli per le classi seconde. 

Potenziare la scuola significa far valere i talenti; in un momento in cui tutto, compresa la didattica, risulta difficile, ridotto all’osso, rafforzare significa dare la possibilità agli alunni di sviluppare le proprie capacità. 

Sicuramente lo scenario scolastico da due anni a questa parte è cambiato e ci lascia in una grande incertezza, in quanto nessuno sa come sarà domani e se la scuola ritornerà a essere quella di prima, vissuta con ottimismo e spensieratezza. 

La nostra speranza, che è quella di tutti, è che magari diventi persino migliore, più evoluta dal punto di vista digitale, con più risorse per affrontare eventuali crisi, con maggiore energia da parte di docenti e allievi. Intanto i nostri migliori auguri vanno ai ragazzi delle classi terze, che in questi giorni stanno affrontando l’esame conclusivo del primo ciclo, che chiuderà sia un percorso scolastico, ma soprattutto un cammino di vita unico e straordinario. 

Ragazzi, adesso più che mai, “siate affamati, siate folli”, seguendo il vostro cuore e la vostra intuizione.

Nicoletta Galli