Dalla fotografia è facilmente riconoscibile la Myocastor Coypus, meglio conosciuta come nutria: quella sorta di grossa pantegana che, negli ultimi anni, ci capita di incontrare sempre più spesso: o sulle rive dei corsi d’acqua intenta a lisciarsi il pelo, o magari spicciata sull’asfalto, dove è caduta tragicamente per colpa di un’auto o un camion, mentre cercava di passare da una sponda all’altra senza dare la precedenza né a destra né a sinistra.

Già, la nutria. 

È una specie semi-acqua-tica, notturna e serale, anche se è spesso visibile di giorno, in particolare durante i periodi più freddi.

Vive in acquitrini, rive dei laghi e corsi d’acqua lenti. Costruisce piattaforme di vegetazione dove si nutre e si cura la pelliccia.

Utilizza tane di altri animali come rifugio, oppure scava sistemi di cunicoli che variano da semplici tunnel a complessi di camere e passaggi che si estendono per oltre 15 metri.

Il fatto è che, nello scavare le sue tane e i sui tunnel, fa un sacco di danni.

Insomma: non vorremmo essere troppo rudi, ma, come direbbe il nonno, «è una bestiaccia che va eliminata». In certe parti del mondo questa incombenza spetta ai predatori.

In Russia, ad esempio, la «bestiaccia» è sul menù di numerosi animali, come ad esempio il cane, lo sciacallo dorato, il lupo grigio…

In Sud America se la pappano il giaguaro, il puma e l’ocelot, ma anche il caimano, che ne fa un sol boccone. Sono interessati alla carne di nutria anche la poiana spallerosse, il falco di palude e altri rapaci tra cui, pare, l’allocco.

Non avendo né è caimani, né i giaguari, né gli sciacalli dorati, nella Bassa, dove l’animale fa un sacco di danni, dobbiamo arrangiaci in altro modo.

A Orzinuovi, ad esempio, in accordo con la polizia provinciale, l’amministrazione comunale ha organizzato un corso per selecontrollori della specie myocastor coypus, in programma al il Centro Culturale Aldo Moro, in via Palestro, nelle serate di  mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre dalle 20.15 alle ore 22.30.

In ottemperanza ai protocolli Covid-19, le iscrizioni sono obbligatoriamente limitate al raggiungimento del numero di  40 partecipanti.

MTM