Il 25 marzo è la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della cultura Dario Franceschini.

In questa data, che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della “Divina Commedia”, si celebra in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con tante iniziative organizzate dalle scuole, dagli studenti e dalle istituzioni culturali . L’edizione del 2021, inoltre, ha un valore aggiunto, in quanto ricorre nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta. 

Dante è scrittore sensibile, ma anche uomo del suo tempo, che ha dovuto affrontare i grandi temi e le importanti sfide della vita; che ha trattato l’amore con immensa poesia pur non comprendendone a fondo le contraddizioni; che ha partecipato alla vita politica della sua Firenze restandone deluso, provando quanto sa di sale il pane dell’esilio. Ognuno può riconoscersi in Dante, anche senza possedere la sua penna forbita e la sua conoscenza del mondo.

Gli insegnanti del comprensivo di Orzinuovi hanno cercato proprio di avvicinare il divino fiorentino al mondo dei giovani.

Dalla primaria alla secondaria sono state molte le attività per celebrare il Dantedì. Le seconde della scuola secondaria, classe in cui l’autore viene trattato in letteratura, gli studenti si sono cimentati in un’attività interdisciplinare per creare un prodotto che è commistione tra parola e immagine, arte e letteratura. L’idea di partenza è stata quella di creare un elaborato grafico sulla base di letture proposte dai docenti di italiano e l’analisi linguistica dell’Inferno. 

Su questo filone comune si è instaurata la libertà creativa dei docenti: chi ha deciso di proporre un viaggio figurativo tra le creature mostruose dell’Inferno, chi la creazione di fumetti in base ai passi letti, chi ha immaginato di inviare lettere a personaggi danteschi, chi di creare un blog che illustrasse i luoghi della dannazione eterna…

Il lavoro comunque non si fermerà qui; infatti i prodotti selezionati entreranno a far parte di una sorta di E-Book per partecipare ad un concorso Psnd.

Inoltre il 25 marzo, data ufficiale della ricorrenza, è avvenuto un incontro su Teams con Annalisa Strada, docente bresciana e autrice di una rielaborazione moderna dell’Inferno, altro sistema per rendere più comprensibile l’itinerario dantesco agli alunni. 

In aggiunta all’anniversario da ricordare e commemorare, l’analisi dell’Inferno può trovare, in particolar modo quest’anno, un aggancio alla realtà che stiamo vivendo, una selva oscura non abitata da mostri e creature mitologiche, ma pur sempre un inferno, opprimente e buio, da cui speriamo tutti di uscire per vedere la luce.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, così il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio nella prima cantica.

Il desiderio di ‘riveder le stelle’ e di uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento, è forte in tutti noi. La parola stessa desiderio ci rimanda al cielo: desiderare è avvertire la mancanza di stelle, sidus in latino, quindi sentire forte la necessità di buoni auspici, di luce che illumina e dà energia. 

Le anime dell’Inferno, però, si sentivano perdute e non avevano opportunità di rivedere la volta celeste; infatti Dio era lontano e non poteva nemmeno essere nominato da coloro che tinsero il mondo di sanguigno.

Noi, invece, abbiamo la possibilità di osservare le stelle nel cielo nella loro bellezza e persino come faceva Dante, avendo una mente aperta, mantenendo un panorama sgombero da nuvole, nitido, ciò a cui dobbiamo tendere per superare una fase caratterizzata da offuscamento e confusione.

Il firmamento è la nostra capacità di andare al di là della nostra situazione odierna, per sognare un futuro migliore. Quindi il periodo di rinascita legato alla primavera, alla Pasqua e all’inizio dell’itine-rario dantesco non può che far credere in una prossima fioritura di colori e speranze, in una rigenerazione degli animi, se veramente i fiori – come le stelle e i bambini – sono quello che ci rimane del paradiso.

Nicoletta Galli