Lo scorso 25 gennaio, nell’aula consiliare del Comune di Orzinuovi, s’è tenuta una cerimonia a porte chiuse dedicata alla consegna nelle mani dei famigliari di Orazio Bergomi, classe 1915, della medaglia commemorativa per i cittadini italiani che, civili o militari, sono stati internati nei campi di lavoro della Germania nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. 

Bergomi, nativo di Orzinuovi e proveniente da una famiglia contadina, era stato chiamato alle armi a guerra appena scoppiata (per l’Italia, s’intende) nel 1940 e venne inviato a combattere sul fronte greco.

Dopo la resa incondizionata agli Alleati, in un’Italia ancora politicamente spaccata e militarmente occupata dalle truppe tedesche, Bergomi, che si era rifiutato di combattere a fianco delle forze nazi-fasciste, venne così fatto prigioniero e portato, come decine di migliaia di nostri connazionali, nei campi di lavoro coatto della Germania.

Sarà però solo dopo la morte del soldato che, tornato in Italia dopo la fine del conflitto nel 1945 cercò sempre di lasciarsi alle spalle questi terribili ricordi continuando a lavorare con onestà e solerzia nelle campagne, i suoi famigliari vorranno sottoporre la sua storia ad un apposito comitato sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri responsabile proprio del nulla osta alla concessione della “Medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti” istituita con legge dello Stato nel 2006. 

La cerimonia avrebbe dovuto tenersi presso la Prefettura di Brescia ma la situazione pandemica ha reso necessaria un’organizzazione alternativa, che prevedeva che la consegna dell’onorificenza fosse direttamente officiata dai sindaci delle comunità coinvolte.

La medaglia e una lettera, inviate direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono dunque giunte ad Orzinuovi dove, dalle mani del Primo Cittadino Gianpietro Maffoni sono state consegnate ai figli Luigi, Caterina, Maria ed Anna alla presenza dell’As-sessore Mirko Colossi e del Comandante della Polizia Locale Vittorio Paloschi. 

LB