Quando si avverte, specie salendo d’età, un dolore sordo e meccanico al ginocchio, la gonartrosi, termine medico per indicare quella patologia, comunemente detta “artrosi”, che colpisce le articolazioni degli arti inferiori, è senz’altro una delle prime cause a cui è bene pensare.

Recenti stime hanno dimostrato che un numero molto elevato di soggetti, specie, appunto, anziani, soffrono di tale disturbo, in percentuali che vanno dal 20% al 30% nella fascia 60-70 anni, fino a picchi del 40%/50% quando si va oltre gli 80 anni.

Per focalizzare con più attenzione la natura di questo disturbo e per conoscerne le cause e le cure, abbiamo fatto due chiacchiere con il dott. Aldo Fappani, dirigente medico di primo livello e medico specialista in Ortopedia, che si occupa di chirurgia artroscopica della spalla e del ginocchio, chirurgia protesica di spalla, ginocchio e anca, di osteotomie al ginocchio e medicina rigenerativa.

Dottore, quando si può parlare di “artrosi al ginocchio” e da cosa è causata?

Le nostre ginocchia sono delle articolazioni che consentono al movimento delle nostre gambe e, dunque, in ultima istanza, la nostra stessa capacità locomotoria. Con l’avanzare degli anni, la cartilagine articolare, ossia la parte più “molle” dell’articolazione, tende a subire delle lesioni degenerative che provocano, in genere, dolore nel movimento e, nei casi più acuti, anche a riposo, oppure forme di deformazione dell’articolazione stessa.

Come accorgersi che, forse, è questa la causa dei nostri dolori localizzati nell’area?

In genere l’artrosi produce un disturbo definito “meccanico”, proprio perché viene alla luce quando l’articolazione è stimolata, si trova in moto. Provare fastidio dopo una corsa o dopo essere stati in piedi a lungo è situazione abbastanza normale, ma quando questa situazione di sofferenza diventa presente anche nel compiere i più semplici gesti quotidiani, allora, a quel punto, è ben recarsi quanto prima da uno specialista, di modo che possa valutare il paziente in modo complessivo e, eventualmente, intervenire il prima possibile.

Ecco, “intervenire”: come si può curare l’artrosi al ginocchio?

Se, nel passato, intervenire su questo disturbo implicava spesso interventi tutto sommato abbastanza complessi, oggi, per fortuna, la situazione è ben diversa. Negli ultimi vent’anni circa, la scienza ortopedica ha trovato delle soluzioni sempre meno invasive, rispettose delle caratteristiche anatomiche del paziente e tali da permettere tempi e modi di recupero veramente eccezionali. Chiunque, infatti, si sottoponga a questo genere di interventi, può tranquillamente tornare a fare passeggiate, salire le scale, ballare e andare in bicicletta senza particolari precauzioni.

Si è trattato, dunque, di un vero “balzo nel futuro”!

Senza dubbio. Oggi i nostri principali obiettivi sono sì, chiaramente, la rifunzionalizzazione dell’articolazione del paziente (in poche parole, farla tornare a fare il proprio dovere), ma anche migliorare sensibilmente e complessivamente la sua qualità di vita, sia grazie ad un approccio “mini-invasivo”, sia evitando di dover assumere continuamente farmaci anti-dolorifici.

Infine, cosa s’intende, esattamente, per “mini-invasivo”?

Molto semplicemente, le pratiche operatorie più recenti permettono di inserire nel ginocchio “danneggiato” delle protesi monocompartimentali, ossia tali da sostiuire solo un “comparto” dell’articolazione, permettendo così minori tempi di ospedalizzazione, minori perdite ematiche, un percorso riabilitativo tendenzialmente più breve e la possibilità di riacquisire la piena funzionalità del ginocchio stesso senza provare più il dolore di prima.

Per maggiori informazioni e per sottoporsi ad un primo controllo, il dott. Fappani visita a Orzinuovi presso il Poliambulatorio Sanitas Bongi, a Roccafranca, presso il poliambulatorio Alma MedicalCenter, e a Brescia, presso il poliambulatorio Bianalisi in Borgo Wuhrer n. 129.

Tel. 339 4423059

fappanialdo@gmail.com

Leonardo Binda