Inizia un nuovo anno ed è bello tramandare ai più giovani tradizioni e proverbi, tra sacro e profano. Già il 1° gennaio era molto radicata la superstizione che dovesse entrare in casa per primo un maschio, non della famiglia, quale portafortuna per tutto l’anno. Già la mattina di capodanno dunque i bambini venivano mandati a casa dei vicini per porgere gli auguri, incarico molto gradito, perché in ringraziamento ottenevano qualche mancetta. Per la serie “Non è vero ma ci credo” c’è chi, non si sa mai, mantiene ancor oggi questa tradizione! La Befana da noi non portava doni, era già passata infatti il 13 dicembre Santa Lucia; da qualche anno capita invece che la vecchietta “allunghi” il suo viaggio fin nelle nostre zone, grazie forse ad una moderna scopa veloce, per la felicità dei piccoli. Indiscusso il proverbio che la riguarda in quanto ultima delle festività natalizie: “L’Epifania tutte le feste porta via”. Tra i detti riguardanti i santi del mese, Sant’Antonio Abate, che si festeggia il 17 gennaio, è il più nominato, sia per proverbi religiosi seri, che per altri scherzosi: Sant’Antone chisolér che vé al dizisèt dè zenér, che més vègnel?” – S. Antonio del chisöl (la ciambella col buco che preparavano le mamme nell’apposita pentola), che viene al 17 di gennaio, in che mese viene?-; Sant’Antone chisolér chi no fa la turta, g’ha burla zό ‘l solér – l’eventuale carico di neve poteva far crollare il pavimento del solaio -; “Sant’Antone del campanèl fim catà chèl pö bèl” – S. Antonio del campanello, fatemi trovare il fidanzato più bello -; “Sant’Antone del föch eterno dim un òm per chést’inverno; sé g’hif pöra de fà pecà dìmel d’inverno e pò d’istà. È pò diziga a Santa Rita che la mé ’l lasse töta la vita. – S. Antonio del fuoco eterno, datemi un uomo per quest’inverno; se avete paura di fare peccato, datemelo d’inverno e anche d’estate. E poi dite a Santa Rita che me lo lasci tutta la vita -. “Sant’ Antone dela barba bianca fim troà chèl che ma manca” – S. Antonio della barba bianca, fatemi trovare quello che mi manca -. Per Sant’Antone dela barba bianca, sé manca ‘l giass, la néf no la manca. – Per S. Antonio della barba bianca, se non c’è ghiaccio, non manca la neve. – Sui muri delle cascine e nelle stalle c’era sempre un quadro che lo raffigurava, in segno di forte devozione, perché protettore degli animali. Proverbio meno valido, ora che le stagioni sono cambiate:” A Sant’Agnés, la löserta dré ala sés” – a Sant’Agnese, il 21, la lucertola nella siepe. – Altro Santo di cui si sentiva parlare è San Paolo, il 25, detto “San Paol dei sègn” e qualcuno ancora prova a fare queste anticipazioni meteorologiche: si racconta infatti che in questo giorno ci fosse certezza delle previsioni del tempo per tutto l’anno, mettendo all’aperto 12 spicchi di cipolla cosparsi di sale grosso. Sale sciolto indica pioggia, solo umido indica nebbia, se rimane asciutto sarà bel tempo. Metodo poco attendibile, certo, ma molto simpatico.
Ornella Olfi