Procediamo per punti.

Primo: non ho mai scritto che il Comune non ha accolto le richieste della scuola.

Secondo: non ho mai scritto che il servizio di assistenza non viene aggiornato.

Terzo: la professoressa scrive (e la dirigente è d’accordo) che la continuità degli assistenti ad personam «non è sempre possibile». Io ho scritto che «le cooperative forniscono spesso assistenti precari, che quindi non garantiscono la necessaria continuità». Trova la differenza.

Quarto: la professoressa scrive (e la dirigente è d’accordo) che «l’Ic di Montichiari ha 1 docente (di Sostegno, ndr) di ruolo all’Infanzia, 6 alla Primaria e 4 alla Secondaria». Ci facciano sapere quanti sono quelli non di ruolo (supplenti annuali al 31 agosto, supplenti annuali al 30 giugno e supplenti temporanei, spezzoni compresi), poi facciamo la proporzione e vediamo se è vero o no quanto ho scritto: «Molti insegnanti ripiegano sul Sostegno per avere un lavoro in attesa di trovare il posto nella loro classe di concorso».

Infine: la professoressa assicura (e la dirigente è d’accordo) che l’Ic 1 di Montichiari è un’isola felice. Ne sono convinta e sono contenta per loro, per le famiglie e soprattutto per i ragazzi. Ma nelle scuole italiane la realtà è esattamente quella che ho descritto.