Uno degli episodi più cruenti del tardo Medioevo bresciano, ma anche tra i meno conosciuti, finisce oggetto di una pubblicazione: accade a Montichiari dove il bancario in quiescenza, pittore e affreschista nonché ricercatore storico Pierluigi Garzetti ha da poco dato alle stampe  “La battaglia di San Giorgio a Montechiaro” la cui presentazione è in programma venerdì 9 dicembre alle 20,30 nella sala consiliare comunale, a ingresso gratuito. Il libro, finanziato dall’associazione Vittorio Pezzaioli dei Trivellini e patrocinato dal Comune, ricostruisce con certosino impegno e avvalendosi di una vasta bibliografia il contesto in cui la battaglia si è combattuta andando a fare piena luce su un periodo sinora coperto dall’oblìo. L’episodio preso in esame è occorso l’8 ottobre 1420, data che segnò la vittoria dell’esercito del Carmagnola alleato dei Visconti sui Malatesta, i signori della Romagna che dal 1404 si erano insediati anche a Montichiari, favorendo così la sottomissione alla Serenissima di lì a pochi anni. Grazie ad approfondite ricerche Garzetti, che dell’evento storico ha realizzato anche uno splendido e grande dipinto di 2 metri per 1 conservato presso la Fondazione Zanetto (nella foto), è riuscito a ricavare alcune cifre significative: “Troviamo un numero di 2550 cavalieri fatti prigionieri, 300 cavalieri riusciti a sfuggire mentre tutti gli altri furono uccisi. Se facessimo un bilancio approssimativo tenendo conto delle forze in campo si avrebbero 4150 vittime dichiarate tra i vinti e ipotizzabili almeno 2000 morti tra i vincitori dato che allo scoppio della battaglia ancora mancavano i 5000 cavalieri guidati dal Carmagnola. Senza voler esagerare, anzi forse a stare contenuti, si potrebbe ipotizzare ci siano stati almeno 6150 morti con almeno 3000 cavalli rimasti nel terreno”. Se consideriamo che al tempo a Montechiaro vivevano poco più di 3 mila anime è facile rendersi conto dell’immane tragedia capitata nella zona ai piedi del colle di San Giorgio in località Fontanelle senza dimenticare il grave problema delle epidemie che si diffusero in tutta l’area. Il volume condensa in 142 pagine su carta patinata, suddivise in 10 capitali oltre a un’appendice, anche la vita sociale dell’epoca tanto delle classi più povere quanto dei nobili così come l’aspetto militare con un’attenzione accurata riservata agli eserciti in campo, il tutto corredato da numerose immagini a colori. Non mancano infine alcune “soluzioni” ad enigmi storici che l’autore propone con arguzia al lettore. Anche in questo caso come per altre recenti pubblicazioni dedicate alla città dei sei colli è stata fondamentale la collaborazione dello storico e collezionista Daris Baratti. “La battaglia di Montechiaro” potrà essere acquistato la sera della presentazione o direttamente sui canali di vendita online e nelle librerie al prezzo di 18 euro. 

Federico Migliorati