È stato inaugurato domenica 17 luglio, con taglio del nastro, presenza di autorità e una grande festa, uno dei progetti più ambiziosi che «Pro Loco Citta di Montichiari» abbia messo in campo in questa estate 2022, un dono con il quale l’associazione monteclarense ha voluto omaggiare la cittadinanza in occasione del 25esimo della sua fondazione. Si tratta del murales “PAG”, dipinto dall’artista internazionale Vera Bugatti sulla parete esterna della palestra dell’Istituto Superiore Don Milani; un’opera di straordinario impatto visivo ed emotivo, la cui realizzazione ha scatenato non poche polemiche. Contrari al murale, ancora prima di vederlo completato, la dirigente scolastica Claudia Covri e alcuni docenti del Don Milani che hanno dichiarato come la loro scuola non si sentisse «in alcun modo coinvolta né rappresentata da codesta iniziativa, in quanto il messaggio che viene veicolato dall’opera non è ritenuto corrispondente alla mission dell’Istituto». A favore, invece, ovviamente Paolo Chiarini, presidente Pro Loco, che si è detto dispiaciuto per le polemiche e che ha sottolineato come sarebbe stato meglio «si favorisse un dialogo nei ragazzi e nelle nuove generazioni senza pregiudizi»; l’Amministrazione Comunale che, nella persona del vice Sindaco Angela Franzoni ha replicato «gli alunni del Don Milani hanno scelto il tema del murales ma nessuno ha mai pensato che si dovessero rappresentare i precetti della scuola. Il regalo, approvato dalla Provincia a cui appartiene il muro, è stato fatto peraltro a tutta la Comunità monteclarense e non all’istituto in sé» ma soprattutto l’entusiasmo stesso dei monteclarensi. Una voce unanime, infatti, si è alzata dalla città per elogiare un’opera che ha toccato profondamente gli animi di tutti e che è stata accolta con grande ammirazione e plauso. Vera Bugatti, che portato a termine un lavoro monumentale (200 mq), estenuante e durato anche 14 ore al giorno sotto il sole cocente, non ha dato molto peso alle critiche e solo in occasione dell’inaugurazione ha sottolineato come sia stato anche bello averle smosse perché questo porta il murale ad essere arte vera, quella che deve dare fastidio e farci pensare sempre. «Il titolo dell’opera è PAG – ha spiegato Bugatti – radice sanscrita dalla quale derivano le parole “Pace”, “Pactum”, “Legare” e “Corda” e il cuore dell’opera è proprio la corda che lega i cinque personaggi: una madre stanca, i suoi due bambini in fuga dalla guerra e due figure laterali, due sibille, due donne di età differente che ci guardano dirette negli occhi. Alla corda sono legati anche dei simboli: il bambino con il fucile che indica l’assenza dei diritti ai quali si deve soggiacere in mancanza di pace; un libro fluttuante e capovolto che rappresenta la cultura, una delle prime cose che viene ostacolata in tempo di guerra e al centro un cuore che spesso torna nelle mie opere e significa il mettere le persone al centro anziché le cose. Un cuore che ha bisogno del legame, cioè della corda della nostra collaborazione per potersi sostenere. Il filo finisce ad altezza umana e mi piace pensare che ciascuno di noi lo possa reggere. Qualcuno ha detto che le mie opere sono inquietanti, che infastidiscono, eppure credo sia necessario di questi tempi fare una riflessione su noi stessi e non pensare di mostrare solo il bello o che ciò che avviene altrove sia lontano e non ci riguardi. La mia opera spero possa sintetizzare ciò che anche Don Milani diceva con il suo motto “M’interessa. Mi curo degli altri. Metto le persone al centro”». L’artista ha concluso il suo intervento ringraziando il collega Fabio Fedele per averla supportata nella realizzazione dell’opera, l’Amministrazione Comunale e, di vero cuore, Paolo Chiarini per averla fortemente voluta a Montichiari, per aver difeso la sua libertà artistica e per aver fatto di tutto per permetterle di portare a termine un’impresa che resterà di certo nella storia della città.

Marzia Borzi