Il passato in “dialogo” con il presente in un’ottica di scoperta e conoscenza, soprattutto per “resistere” a un’epoca attuale fortemente impregnata di disattenzione e di superficialità. Punta molto sul recupero della memoria la rassegna “Lo specchio e altri”, la serie di “appunti etnografici con la telecamera”, per usare l’espressione che fa da sottotitolo alla stessa, organizzata per la quindicesima edizione da Montichiari Musei su ideazione e coordinamento della conservatrice Michela Capra (in foto). 4 gli appuntamenti canonici che andranno in scena al Museo Bergomi il primo sabato e i successivi tre venerdì del mese di ottobre, tutti con inizio alle ore 21 e a ingresso libero e gratuito. Si parte il 7 con la proiezione di Giorgio Affanni dal titolo “Mas, il sacrificio della montagna” ambientato a Ponte Nossa in Val Seriana in cui il risveglio della natura avviene a seguito del “sacrificio” del taglio di un albero, a cui seguirà “Solenne Triduo dei Morti” di Andrea Grasselli, in cui si richiama la tradizione, risalente al 1771, che si tramanda a Malonno, il Valcamonica; il 13 spazio a “Prato bello”, curioso ritratto della località Prato Bello, frazione di Pertica Alta, e “In Fanes. Andata e ritorno” di Paolo Vinati che narra il rito della transumanza in Val Badia presso Bolzano; il 20 sarà la volta di “Passaggio del cibo” dove si punterà l’attenzione sul valore di alcune pratiche agroalimentari legate alla cura del territorio e alla biodiversità, e “Paesaggio rifugio. Visioni e incontri da un Altrove alpino” di Andrea Colbacchini e Michele Trentini, in cui si confrontano alcuni architetti sulla costruzione degli spazi e delle forme. “Lo specchio e gli altri” si concluderà il 27 ottobre con “Il Giardino di Lucia” di Alberto Cima: al centro, stavolta, l’emigrazione dalla Valle Imagna in Francia di un’operaia e di un boscaiolo i quali ripercorrono la loro esistenza, tra sofferenze e speranze. Fino al 31 dicembre, inoltre, le sale del Museo Bergomi ospitano l’esposizione “Implicite presenze” che documenta la passione fotografica di Giacomo Bergomi (1923-2003): il visitatore potrà passare in rassegna numerosi scatti, realizzati nella pianura padana e non solo, oltre a dipinti di soggetto contadino. Sempre il polo museale monteclarense è stato protagonista anche nel capoluogo provinciale a fine settembre in occasione della mostra “I Longobardi a Brescia” dove per l’occasione sono stati esposti 4 fiaschi impagliati e una tappatrice a gramola di bottiglie, parte degli oltre 6 mila oggetti frutto della donazione di Bergomi al Comune di Montichiari custodita presso il museo omonimo.