In questi giorni raggiunge il traguardo della pensione la prof.ssa Pierangela Cassetti. Docente dal 1986 di quella che a Montichiari allora tutti chiamavano Ragioneria, Cassetti è  da tempo la decana di Economia Aziendale al Don Milani, dove tutti possono dire di averla sempre vista lavorare sodo, sia in classe sia in ufficio.Ma soprattutto è stata per 25 anni vicepreside, garantendo la continuità didattica e organizzativa attraverso diversi, delicati e finanche imprevedibili passaggi.Vera e propria colonna portante della nostra scuola, Cassetti per tutto questo tempo si è dedicata con scrupolo al proprio lavoro, svolto minuziosamente con i suoi studenti e accuratamente nelle decine di mansioni connesse al suo ruolo di vicaria, impossibile ricordarle tutte. 
Per tutto questo tempo ogni giorno il suo ingresso in istituto verso le ore 7:30 – discreto e affabile – ha ritmato l’avvio delle attività giornaliera con quello che è da decenni ormai un rito qui al Don Milani: l’affissione delle supplenze quotidiane, da lei dettagliatamente redatte sempre, non solo con largo anticipo, ma anche con grande  attenzione a garantire che ci fosse la presenza del docente più adeguato in ogni aula sguarnita.Per tutto questo tempo ha saputo con pazienza e intelligenza tessere preziosi fili di dialogo con vecchie e nuove presenze qui al Don Milani, costituendo un prezioso punto di riferimento che ha saputo collegare il gruppo storico, esperto ed autorevole, con il nuovo corpo docente, che si è andato visibilmente rafforzandosi negli ultimi anni. Per tutti ha sempre avuto un occhio di riguardo, non solo con spiccate capacità di ascolto e comprensione delle situazioni di disagio e difficoltà, ma anche la vocazione a indicare una soluzione concreta e suggerire una proposta che facesse sintesi di quelle in discussione.Non sarà facile per nessuno raccoglierne l’eredità umana e professionale. Dove trovare la stessa inossidabile costanza, la pervicace meticolosità, l’austera predisposizione d’animo votata a questa nostra professione? È stata, la sua, una vocazione che si è nutrita di competenza, passione, tenacia, responsabilità e consapevolezza, in ogni passaggio richiesto dal delicato ruolo che lei ha rivestito al servizio di tutti noi.