In qualità di vicesindaco, ma anche nella sua veste di assessore alla Pubblica Istruzione e Servizi per l’infan-zia, Angela Franzoni (nella foto) proprio non ci sta e denuncia i gravi fatti accaduti nelle ultime due settimane di gennaio. 

Non ci riferiamo allo scandalo della zona rossa e della zona arancio e di quanto accaduto nei palazzi milanesi e romani, ma di un semplice e altrettanto complicato caso di mala organizzazione che si è verificato a Montichiari proprio a causa dell’errore di attribuzione del colore alla Regione Lombardia: i continui tira e molla dello scorso mese (ci riferiamo al cambio improvviso di colore della Lombardia) hanno creato non pochi problemi alla gestione delle attività, soprattutto a quelle scolastiche.

«Con il Dpcm del 16 gennaio – ricorda il vicesindaco –ci annunciano che per 15 giorni la Regione Lombardia sarebbe rimasta rossa. Con tutti gli annessi e connessi, inclusa la decisione lasciare a casa gli studenti della seconda e terza media. Per loro erano previsti 15 giorni di didattica a distanza.

Preso atto del decreto, decidiamo di profittare dell’assenza dei ragazzi per sistemare un’infiltrazione nei bagni della scuola Secondaria di primo grado Alberti». 

Fin qui niente di straordinario: operai, artigiani e tecnici iniziano a lavorare, calcolando di avere a disposizione 15 giorni.

Nel frattempo, proprio per consentire questi lavori, gli studenti di prima media (sempre presenti a scuola) vengono spostati nelle aule dei colleghi assenti (ma in dad).

«Abbiamo lavorato tutto il fine settimana del 16 e 17 gennaio per predisporre le aule ai ragazzi di prima media. Intanto sono iniziati i lavori per riparare questa importante infiltrazione.

Venerdì 22 gennaio abbiamo saputo che la Lombardia sarebbe ritornata in arancione a partire da domenica 24.

Molto bene, ovvio.

Ma, essendo rientrati in zona arancione, dovevamo far rientrare anche gli studenti di seconda e terza media nelle loro aule, che erano state temporaneamente assegnate ai compagni di prima media.

Ecco che di nuovo sabato 23 e domenica 24 abbiamo mosso il mondo per recuperare gli spazi adeguati per chi doveva rientrare con una settimana di anticipo.

In sostanza tutti gli operai, i tecnici comunali e gli artigiani sono stati richiamati a lavorare il sabato e la domenica».

Questo intervento d’urgen-za, commenta l’assessore, «ci è costato parecchio.

Ma non importa.

L’importante è che i nostri ragazzi lunedì 25 hanno trovato le loro aule in ordine. Però critico fortemente questo modo di fare.

Noi, come amministratori, possiamo muoverci solo dopo che vediamo la pubblicazione del dpcm in Gazzetta e questo accade sempre di sabato.

Mi auguro che in futuro ci sia più chiarezza perché i lavori e i servizi scolastici vanno programmati e organizzati».

MT Marchioni