Dall’anno prossimo non servirà partecipare a “Chi vuol essere milionario” per vincere grossi premi in denaro, basterà chiedere lo scontrino. Infatti una delle iniziative antievasione studiate dal governo per il prossimo anno è la “lotteria degli scontrini”. 

Questa misura determina un cambio di rotta da parte dello Stato che, non potendo controllare capillarmente tutti gli esercenti circa l’emis-sione dello scontrino fiscale, delega il consumatore incentivandolo con la possibilità di vincere dei premi in denaro.

Se ne parla da parecchi anni ma l’impressione è che il 2020 sarà l’anno buono. Molti punti devono ancora essere chiariti (tanto che da più parti è state chiesta una proroga a luglio 2020) ma l’idea è molto semplice. I consumatori, per essere invogliati a chiedere lo scontrino, otterranno in cambio il diritto a partecipare ad una lotteria. Si prevedono estrazioni mensili e annuali.

Per ogni acquisto di almeno un euro, il consumatore potrà richiedere l’iscrizione a questa lotteria comunicando il proprio codice fiscale (o altro codice che verrà stabilito dall’Agenzia delle Entrate). Ma attenzione le possibilità raddoppiano nel caso si opti per un pagamento tracciato (bancomat o carta di credito).

Non ancora ufficiali i premi, ma le indiscrezioni parlano di somme fino a 50.000 euro per l’estrazione mensile e addirittura un milione di euro per l’estrazione annuale.

Da sottolineare che i suddetti i premi non verranno tassati e quindi non concorreranno alla formazione del reddito del percipiente.

Preoccupati gli esercenti. In primo luogo perché l’inserimento dei dati del cliente comporterà inevitabilmente un rallentamento delle operazioni di cassa. In secondo luogo perché i registratori di cassa, che molti hanno appena sostituito per adempiere all’invio degli scontrini elettronici (previsto dal primo gennaio 2020), potrebbero non essere pronti per l’inserimento dei dati della lotteria. Infine sono previsti multe da 100 a 500 euro nel caso l’esercente si rifiuti di inserire i dati del cliente nello scontrino fiscale (anche se per i primi sei mesi è prevista una moratoria).

Vedremo se questa curiosa novità otterrà anche in Italia i buoni risultati ottenuti negli altri paesi in cui è già stata adottata.

Paccione Dr. Giacomo

Commercialista presso Studio Scocca Maria 

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