Tutto è bene quel che finisce bene, esattamente come recita il famoso adagio. Se questo è vero, è anche vero che certe situazioni finiscono bene, ma solo perché chi ha seguito i lavori ha messo in campo una buona dose di perseveranza. 

Vedi, ad esempio, la scuola Primaria di via Falcone, che, se tutto andrà come dovrebbe, e al momento non c’è motivo di pensare il contrario, con l’inizio del prossimo anno scolastico potrà finalmente inaugurare le nuove aule che sono state realizzate. Anzi, che stanno per essere ultimate. 

«Siamo nella fase delle finiture – assicura il vicesindaco, nonché assessore, Angela Franzoni -. Dopo di che rimarranno da sistemare gli arredi, quindi saremo pronti per consegnare i nuovi ambienti». Pure i collaudi sono stati fatti e sono andati bene, quindi… 

Quindi non rimane che raccontare del perché s’è proceduto con questo ampliamento. Il fatto è che, anche nel corso degli ultimi anni, Montichiari ha fatto registrare un aumento del numero degli abitanti, che sono oramai intorno alle 27.000 unità. Se consideriamo che la città è cresciuta anche e soprattutto in quella zona, è facile capire come gli spazi a disposizione nella succitata scuola Primaria non sono più sufficienti. E non lo sono già da un po’, tant’è vero che, nel corso degli anni, la scuola s’è vista costretta ad utilizzare come aule ambienti polifunzionali, che originariamente erano stati pensati e realizzati per altre attività».

 Ecco allora l’idea di aumentare il numero delle aule, a cui aveva iniziato a lavorare la precedente amministrazione. L’inizio è stato buono, poi le cose non erano andate come doveva, perché la ditta che originariamente s’era aggiudicata l’appalto aveva fatto intendere che, anche a causa dell’aumento dei prezzi, i soldi a suo tempo pattuiti non erano più sufficienti. 

Giudicando non strampalata l’osservazione, il sindaco Marco Togni e la sua squadra, che nel frattempo erano arrivati alla guida della città, aveva optato per la rescissione bonaria del contratto. Siamo nel 2019. A questo punto bisognava però trovare un’altra ditta, che si prendesse in carico i lavori: cosa che è stata fatta. Così come, sempre con Marco Togni, s’è provveduto ad un adeguamento del finanziamento, passato da 1.200.000 a 1.800.000 euro. 

Tutto bene? Sì e no, perché, nel frattempo è arrivato il Covid, con tutte le sue conseguenze, tra le quali, cosa che purtroppo abbiamo sperimentato tutti, un ulteriore aumento dei prezzi dei materiali. Fatto, questo, che ha portato ad un ulteriore adeguamento dello stanziamento di 300.000 euro. 

Ora, finalmente, siamo in dirittura d’arrivo. Sempre che, come dicevamo, il diavolo non ci metta le corna un’altra volta. Ma questa è un’eventualità a cui nessuno vuole pensare.

MT Marchioni