Dopo anni di confronti con portatori di interesse privati, che hanno sempre visto l’Amministrazione Comunale di Manerbio attenta e attiva per quanto concerne l’area Ex Marzotto, con l’obiettivo di riqualificare l’intera zona e di restituirla ai manerbiesi, con apposita delibera consiliare ha ora provveduto a individuare gli ambiti per il quale avviare i processi semplificati di rigenerazione urbana e territoriale, tra i quali appunto l’Ex Marzotto, oltre al centro storico, nello specifico i nuclei di antica formazione – NAF.

“La Legge Regionale riguardante la rigenerazione urbana territoriale – ha spiegato il sindaco Samuele Alghisiè stata recepita dal Consiglio Comunale il 22 aprile scorso. Questa legge introduce di fatto misure di semplificazione ed incentivazione con l’obiettivo prioritario di recuperare il patrimonio edilizio esistente, ridurre il consumo di suolo e migliorare la qualità funzionale ambientale e paesaggistica dei territori e degli insediamenti, migliorando inoltre le condizioni socio economiche della popolazione. 

Manerbio ha inserito in questo importante processo di riqualificazione le zone che necessitano di una riqualificazione importante e che possono, attraverso questo provvedimento, essere valorizzate”.

Si tratta di aree urbane in cui gli immobili esistenti presentano molteplici carenze prestazionali e strutturali  sotto il profilo dell’efficientamento energetico, del consolidamento strutturale ai fini antisismici. Inadeguati  sotto il profilo del decoro urbano e per quanto concerne l’integrazione delle funzioni principali con le funzioni accessorie di commercio al dettaglio e di artigianato di piccole dimensioni nonché con il sistema dei servizi pubblici.

“Gli spunti derivati dalla normativa sulla Rigenerazione Urbana – ha dichiarato il vicesindaco Giandomenico Pretihanno portato ad includere lo spazio dell’area ex Area Marzotto nelle aree assoggettate al recupero. L’Amministrazione ha promosso a tale scopo un tavolo tecnico, un gruppo di lavoro, al quale sono stati invitati a partecipare i privati, rappresentanti delle proprietà, e i tecnici da essi indicati, al fine di valutare soluzioni tecnico-economiche-amministrative perseguibili che possano dare uno sviluppo concreto in base a valutazioni urbanistiche, ambientali, viabilistiche, con l’obiettivo di individuare possibili scenari per la riqualificazione di questa area dismessa in considerazione anche della variante al Piano di governo del Territorio in corso”.

Ricordiamo che agli interventi connessi alle politiche di rigenerazione urbana è riconosciuta la possibilità di ricevere finanziamenti regionali; inoltre è concessa la riduzione del contributo di costruzione fino al 50%, è possibile un incremento fino al 20% dei volumi e delle altezze, secondo le disposizioni contenute nelle tabelle elaborate da regione Lombardia.

“Sarà data la possibilità – ha precisato concluso Preti – di presentare specifiche istanze anche per altri immobili non individuati che potranno essere puntualmente valutati e che, se rientranti per caratteristiche fra gli obiettivi della rigenerazione urbana, potranno essere inseriti all’interno degli ambiti, previa valutazione del Consiglio Comunale”.