Un teatro colmo di persone, come lo scorso 27 gennaio, non si vedeva da tempo. Al Memo Bortolozzi di Manerbio i cittadini hanno iniziato ad entrare ben prima del via  al convegno “Ambiente e territorio”, organizzato da Conoscere e Partecipare. Un appuntamento imperdibile, per chi era desideroso di conoscere lo stato di salute del proprio territorio, raccontato da esperti del settore. L’obiettivo dell’incontro, organizzato da questo gruppo di cittadini attivi- di cui è portavoce Dario Selleri – e che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Manerbio, era quello di presentare una fotografia precisa e dettagliata della situazione ambientale, non solo di Manerbio, ma dell’intera Bassa Bresciana e di aprire un dialogo con i consiglieri regionali presenti e, quindi, con Regione Lombardia. E di problematiche ne sono emerse numerosissime. Il giornalista Pietro Gorlani, esperto di tematiche ambientali, ha aperto i lavori con una relazione dettagliata dello stato di salute di questa zona, attraverso i numerosi dati raccolti in anni di inchieste giornalistiche. L’esperienza in questo settore, ha permesso a Gorlani di tracciare un quadro preciso corredato da numeri, a partire dal record di discariche nel bresciano che si attestano a 109 e in 12 di queste finiscono ben due milioni di tonnellate di rifiuti speciali l’anno. A questo si aggiungono poi tante altre criticità come le emissioni di gas serra, le industrie, gli allevamenti intensivi e molto altro. Un focus è stato fatto anche sulla situazione della contaminazione da parte dell’azienda Finchimica (la questione della contaminazione è stata fatta conoscere lo scorso anno grazie ad un articolo di Gorlani) che, ad oggi, rappresenta certamente una delle maggiori problematiche del territorio. Oltre a Gorlani, sul palco manerbiese è salito il professor Paolo Falbo dell’Università degli studi di Brescia, che ha parlato del consumo di suolo e delle ricadute di un impetuoso sviluppo della logistica che sta trasformando in modo radicale i Comuni della pianura in Lombardia. La qualità della vita e la fruibilità del territorio, ha spiegato Falbo, viene compromessa, l’immigrazione economica introduce costi sociali e problemi che i piccoli Comuni non possono affrontare, la richiesta di manodopera è esigua e dequalificata. Per questi motivi la società civile, dice Falbo, si deve fare promotrice di una proposta di legge popolare sul tema Logistica e Territorio. A prendere la parola, poi, Ovidio Formenti dell’associazione Assoverde che ha illustrato  il progetto «Il respiro della terra». Il presidente della Fondazione Castello di Padernello, Domenico Pedroni, ha parlato dell’esperienza della Fondazione capace di fare “comunità” nel senso più alto del termine. Sul tema del fiume Mella è intervenuto l’assessore provinciale Marco Apostoli, mentre Giovanni Benzoni, presidente di Terre Basse Bresciane ha parlato a nome dell’associazione esponendo gli obiettivi dei Comuni per migliorare le condizioni ambientali del territorio. Dopo l’esposizione dei relatori, sul palco sono saliti i consiglieri regionali Paola Pollini, Miriam Cominelli, Davide Casati, Giorgio Bontempi e Riccardo Antoniol dello staff del consigliere Rosati. Numerosi gli spunti di riflessione emersi. Tra questi il progetto di Casati che ha presentato i contenuti della proposta di legge, a prima firma del consigliere regionale Matteo Piloni, che intende introdurre un nuovo articolo alla legge regionale 12 del 2005 riguardante il Piano di Governo del Territorio. La proposta prevede l’introduzione di una normativa che individui nell’ente Regione Lombardia la cabina di regia nel caso di nuovi insediamenti logistici. I Comuni devono essere coinvolti in un accordo di programma che prevede la priorità ad aree dismesse con bonifica, incentivi ai Comuni e oneri a carico del proponente che possano servire ad alleviare le criticità apportate al territorio da un nuovo insediamento logistico. 

Barbara Appiani