E’ stata inaugurata, lo scorso primo ottobre, la nuova centralina idroelettrica sul fiume Mella a Manerbio (località Tre Ponti, nei pressi del ponte ferroviario, in fondo a via Carlo Zima), realizzata dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo) dietro concessione e convenzione col Comune di Manerbio. Dopo le relazioni tecniche -illustrative da parte degli ingegneri di AIPo Luigi Mille (Direttore e Rup del-

l’intervento) e Isabella Botta (Progettista); Emilio Antonioli (Professionista, Direttore dei lavori e CSE); Luca Mion e Stefano Iorda (BM SPA / HYDROALP, Impresa appaltatrice dei lavori) – ha preso avvio presso la centrale stessa la cerimonia di inaugurazione alla presenza di numerose autoritàà politiche locali.

A fare gli onori di casa Samuele Alghisi nella duplice veste di sindaco di Manerbio e presidente della provincia di Brescia.

La centrale è classificata come “piccola derivazione” e sfrutta il salto di 3 metri delle acque del Mella nei pressi della traversa subito a valle del ponte ferroviario. Ha una potenza di concessione di 197,5 kilowatt e potrà produrre in media 1360 megawatt all’anno. L’energia prodotta è immessa nella rete di media tensione di Enel e i proventi saranno suddivisi tra AIPo e Comune di Manerbio.

La centrale viene utilizzata come un canale fuori linea che mantiene i livelli fissi mediante l’uso di una paratoia gonfiabile; essa scarica direttamente in alveo a valle. A lato della traversa in alveo è posizionato un canale di carico, dopo il quale sono poste due turbine che possono turbinare da 0,500 a 5 metri cubi al secondo.

Fanno parte della struttura la traversa di regolazione in alveo, dotata di una paratoia formata da due parti di 15,40 e 24, 50 metri, che serve a regolare le acque alla quota prestabilita (57,15 metri sul livello del mare), e la rampa di risalita per i pesci, realizzata a ridosso dei canali di carico e scarico, lato fiume. L’impianto si avvale di una sala macchine e un edificio con funzioni tecniche.

Dal punto di vista idraulico, la centrale è ininfluente, ai fini della difesa della popolazioni a valle degli sbarramenti, in caso di piena o collassi improvvisi della struttura. 

Barbara Appiani