Chi più chi meno, tutti abbiamo usato, e ancora usiamo, il treno. E tutti abbiamo avuto modo di lamentarci del trasporto «locale» (non stiamo parlando, insomma, dei treni superveloci che attraversano l’Italia, ma dei trenini che fanno la spola tra una città e l’altra).

Motivi di lamentarci ce ne sono più d’uno: le oramai vecchie stazioni troppo spesso abbandonate, ad esempio; i servizi per i passeggeri che potrebbero essere migliorati; e poi i tanti passaggi a livello con le sbarre che rimangono giù una vita; e poi ancora i treni che non sono troppo… frequenti. Avete capito, insomma.

Problemi, questi, che di fatto ci sono ovunque; anche sulla Brescia-Cremona: una cinquantina di chilometri che uniscono le due città passando per Bagnolo, Manerbio, Verola, Olmeneta e via dicendo.

Problemi che tutti conoscono bene. E allora perché nessuno ha mai pensato di risolverli? In realtà siamo certi che qualcuno ci ha pensato, ma si è boccato davanti al solito problema: i soldi. Per oliare la Brescia-Cremona ce ne vogliono tanti, che però non ci sono. Non a caso, di questa risistemazione della linea si parla da parecchi lustri. Ma, per l’appunto, se ne parla e basta.

Potrebbe tirare un’altra aria. Nessuna certezza, intendiamoci, ma qualcosa potrebbe muoversi. La parola magica, che potrebbe fare miracoli, è una sigla, con la quale, in questi mesi, ci siamo confrontati più volte: Pnrr, acronimo che sta per Piano nazional di ripresa e resilienza.

Insomma: grazie al Pnrr si potrebbero, e sottolineiamo il potrebbero, trovare i soldi necessari per intervenire.

Per fare che? Semplice: quello che abbiamo detto poco più sopra. Riducendo il numero dei passaggi a livello, ad esempio, e poi mettendo treni un tantino più veloci; e poi ancora aumentando le corse, facendo in modo (magari) di avere un treno ogni mezzora, o già di lì. Il tutto passerebbe attraverso il raddoppio della linea ferroviaria, da fare, ovviamente, non in un solo colpo, ma uno step alla volta.

Sogni nel cassetto? Fino ad ora sì. Col Pnrr qualcosa potrebbe cambiare. Non a caso ci sono già studi sul tavolo e, soprattutto, una rinnovata volontà politica. Questa volta, insomma, pare ci sia l’accordo. Se grazie al Pnrr dovessero arrivare i soldi… MTM