Un sopralzo del corpo di fabbrica verrà realizzato grazie al finanziamento di 4,6 milioni di Regione Lombardia

Sono iniziati i lavori al Presidio Ospedaliero di Manerbio di ASST Garda per il rialzo di due piani del corpo di fabbrica perpendicolare all’ala ovest che permetterà di collocare in aree omogenee servizi e unità operative complementari fra loro che, per tipologia di attività, lavorano in sinergia.

Al primo piano verranno collocati i nuovi locali dell’Unità Terapia Intensiva Coronarica e la Sala di Elettrofisiologia in diretto collegamento con il reparto di Cardiologia, che verrà trasferito nell’ala ovest del fabbricato esistente.

Al secondo piano verrà disposta la Patologia Neonatale e le degenze pediatriche di età inferiore all’anno attualmente ubicate nel vecchio Ospedale. I restanti ricoveri della Pediatria verranno trasferiti nell’ala ovest con un collegamento diretto con Blocco Parto, Nido e Ostetricia-Ginecologia creando così un’area multiservizio dedicata all’area materno-infantile. 

Verranno inoltre adeguati gli impianti di tutte le aree trasferite.

L’azienda aggiudicataria dell’appalto, espletato tramite procedura aperta di affidamento, è Notarimpresa Spa di Novara. I lavori si concluderanno ad ottobre 2020.

“Grazie a questo nuovo finanziamento regionale di 4,6 milioni di euro che attesta la forte attenzione di Regione Lombardia verso ASST del Garda – dichiara il Direttore Generale Carmelo Scarcellaabbiamo avviato un nuovo cantiere che porterà un ulteriore ampliamento del-l’Ospedale di Manerbio, punto nodale per i cittadini della bassa bresciana ma anche delle province contigue. La futura collocazione delle attività di Cardiologia e di Pediatria, in locali collegati tra loro, offrirà un maggiore comfort ai pazienti, ai loro accompagnatori ed una migliore facilità nell’eroga-zione dei servizi.”

In una prima fase dei lavori (della durata di circa 6 mesi) le attività del reparto di Ortopedia, sito attualmente al primo piano, verranno trasferite al terzo piano in modo da evitare che il cantiere arrechi disturbo ai pazienti e interferisca con le attività sanitarie.

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