Assessore, a distanza di quasi un anno dall’insediamento della Giunta Vittorielli, quali sono le misure messe in atto dal suo Assessorato sul fronte dello sviluppo economico e attività produttive?

Il lavoro di questi mesi è partito, prima di tutto, dall’analisi della situazione che abbiamo ereditato. Ci siamo chiesti: Perché da tanti anni a Manerbio non si insediano nuove aziende? Perché gli investimenti finiscono sempre nei comuni a confine e Manerbio resta sempre ferma al palo? L’analisi ci ha portato a scoprire, ad esempio, che a Manerbio erano previsti oneri sproporzionati rispetto ai comuni vicini, con un livello di costi praticamente doppio. Inoltre, il PGT prevedeva il divieto di insediamento per molti settori che, in realtà, sono centrali e strategici per l’economia bresciana. Penso al mondo dell’alluminio e dell’ottone, allo stampaggio di componentistica, valvolame, comparti che rendono Brescia un punto di riferimento a livello nazionale e mondiale. A un certo punto, sembrava quasi che tutte le regole fossero state pensate per “tenere fermo” il comparto produttivo manerbiese, anziché farlo crescere. A seguito di questa analisi, abbiamo agito. Abbiamo allineato i costi che gli investitori dovranno sostenere con quelli previsti dai comuni a noi vicini, abbiamo esteso la possibilità di insediamento ad alcuni settori prima esclusi. Al tempo stesso, tuttavia, abbiamo limitato al massimo la possibilità di insediamento a un settore che giudichiamo particolarmente critico, quale è quello della “grande logistica”. Si tratta di un settore che implica l’occupazione di spazi immensi, che attira enormi flussi di traffico pesante ma che crea di solito ben poca occupazione. Sia chiaro, si tratta di un settore fondamentale per l’economia, ma che negli ultimi anni sta conoscendo uno sviluppo forse poco gestito a livello territoriale. Le richieste c’erano, eccome. Tuttavia, ci siamo assunti la responsabilità di dire di no, anche rinunciando a incassi “facili” in termini di oneri. Crediamo in un’idea di sviluppo in cui la “qualità” conta ben più della “quantità”. Crediamo che creare sviluppo non significhi semplicemente edificare metri quadrati di capannoni, bensì puntare alla crescita organica di una comunità e di un territorio, garantendo la disponibilità di posti di lavoro e, più in generale, di quelle condizioni che risultano essenziali per i progetti di vita di qualsiasi individuo. Infine, come sempre, oltre a “fare” occorre “far sapere”. In questo senso, abbiamo in programma una serie di iniziative per dare massimo risalto alle opportunità che Manerbio mette in campo per imprese intenzionate ad investire. Stiamo programmando sia incontri mirati con grandi gruppi, sia incontri di presentazione con le principali associazioni di categoria (Confindustria, Confartigianato, Apindustria). Vogliamo fare ogni sforzo possibile affinchè Manerbio torni ad essere un territorio capace di attirare investimenti, crescita e sviluppo. 

Lo scorso dicembre è stato approvato il bilancio. Su quali aspetti verte? Sono stati praticati tagli in alcuni settori. Ci può spiegare quali e perché?

Il dato da cui partire è la certezza che, per il 2024, il Comune di Manerbio avrà a disposizione risorse assai inferiori rispetto al 2023. A titolo di riferimento, posso dire che le entrate complessive relative al 2023 sono risultate pari a circa 24 milioni, mentre quelle previste per il 2024 scendono a 17 milioni. 

Questo calo dipende da vari fattori: Dal venir meno dei fondi trasferiti dallo stato per i sostegni Covid e PNRR, da minori contributi in conto capitale a sostegno degli investimenti e da minori trasferimenti da altri enti. Inoltre, per il 2024 dovremo far fronte a costi energetici ancora elevati (la bolletta delle utenze a carico del Comune ammonta in totale a circa 800.000 euro, quasi il doppio rispetto agli anni pre-Covid) senza che siano previsti, ad oggi, aiuti o finanziamenti dallo stato, come invece è avvenuto fino al 2023. In questo scenario di risorse scarse, il bilancio si è posto l’obiettivo di rispondere, prima di tutto, ad esigenze essenziali ed immediate. Sono stati coperti i costi in aumento del trasporto scolastico, della mensa, dell’assistenza scolastica ad-personam. Abbiamo mantenuto pressochè inalterati gli stanziamenti di previsione per gli asili e per l’assistenza agli anziani. Sono state stanziate risorse per la sicurezza, con l’implementazione del servizio di videosorveglianza. Sono state programmate diverse opere pubbliche, ricordo su tutti il restauro del cimitero e dello stadio. Su alcune aree abbiamo invece optato per un approccio inizialmente più prudente, ma non parlerei affatto di tagli. In un bilancio si opera un “taglio” quando si riducono le risorse a disposizione in via definitiva, senza possibilità di successive integrazioni. Al contrario, per alcune aree quali ad esempio lo sport, le iniziative culturali, i contributi alle associazioni, in sede di previsione abbiamo scelto di assegnare agli assessorati le risorse che si potevano spendere da subito, perché già immediatamente disponibili. E’ tuttavia previsto che, nel corso dell’anno, queste dotazioni vengano integrate con nuove risorse che potrebbero liberarsi su altri capitoli, o che otterremo attraverso la partecipazione a bandi.

Alcuni esponenti dell’opposizione hanno apertamente criticato questo approccio prudenziale. Come risponde?

Vede, io non ho la pretesa né l’arroganza di definirmi un esperto di bilancio. Tuttavia, ho avuto l’opportunità di lavorare e imparare da professionisti, manager e professori universitari, che esperti lo sono di sicuro. Da tutti loro ho appreso che il “Principio della Prudenza” è uno dei cardini su cui si fonda la materia del bilancio e del controllo di gestione. Mi permetto di dire che, se tale principio avesse trovato più estesa applicazione negli anni passati, forse qualche amministratore troppo disinvolto avrebbe evitato di spendere più di quanto le forze del Comune permettevano, evitando soprattutto di pasticciare con strumenti di finanza derivata. In poche parole, si sarebbe evitato di portare il Comune di Manerbio alle soglie del disastro finanziario, caricandolo di un debito di cui tutti pagheremo le conseguenze per molti anni ancora. Prendo atto quindi delle perplessità dell’opposizione ma, mi creda, mi fido molto di più di chi la materia la conosce davvero. Rivendico dunque non solo l’applicazione del principio di prudenza nella gestione della spesa, ma anche quel modo di procedere che si definisce “navigazione a vista”. Nel gergo della nautica questa espressione ha diversi significati. Navigare a vista in un mare pericoloso, in cui c’è il rischio di andare a sbattere contro uno scoglio o un ostacolo imprevisto, presuppone che un uomo si metta a prua e sorvegli costantemente lo specchio d’acqua che ha dinanzi, con l’obiettivo di seguire la rotta in sicurezza e raggiungere la meta portando la barca in porto senza danni. Raggiungere gli obiettivi prefissati anche a fronte delle poche risorse a disposizione, evitando i rischi attraverso una gestione attenta ed oculata. Questo è quello che vogliamo fare, questo è esattamente quello che faremo.

Può fornirci un quadro complessivo dello stato finanziario del Comune di Manerbio

Ad oggi, l’equilibrio finanziario dei conti è pienamente sotto controllo. Il Comune può contare su una disponibilità di cassa che consente di far fronte agli impegni. Le fatture vengono liquidate in 19 giorni, rispetto al limite di 30 imposto dalle norme in materia. Il piano di rimborso dei debiti pregressi procede secondo programma, nel 2024 rimborseremo oltre un milione e duecentomila euro di debito, fra capitale e interessi. Prevediamo che entro la fine del 2024 il debito si attesterà finalmente al di sotto della soglia di dieci milioni residui. Le difficoltà principali per il nostro bilancio derivano proprio dal fardello del debito, che occupa una parte enorme delle risorse a disposizione. Il fatto di dover spendere ogni anno circa un milione e duecentomila euro per il rimborso dei vecchi mutui limita moltissimo la nostra possibilità di azione. E’ dunque evidente che, per quanto non vi siano rischi immediati di instabilità nei conti, abbiamo a che fare con una coperta molto corta, che dobbiamo essere in grado di gestire nel migliore dei modi. E’ anche per questo motivo che il tema dello sviluppo è particolarmente cruciale per Manerbio. Questa città ha bisogno di attirare investimenti soprattutto dal mondo delle imprese, ha bisogno di una ripartenza strutturale, che abbia ricadute positive sia in termini di opportunità per i cittadini, sia in termini di nuove risorse finanziarie da far confluire, attraverso le casse comunali, in ulteriori investimenti a beneficio della collettività. Si tratta di ripristinare un circolo virtuoso che risulta incagliato da troppo tempo. Sappiamo che si tratta di un percorso tutt’altro che semplice e breve, ma è la strada che abbiamo scelto e che perseguiremo con il massimo impegno.

Barbara Appiani