Parafrasando il titolo di un famoso film con Harrison Ford, vogliamo lanciare un appello alla popolazione rovatese da parte della “Scuola d’arti e mestieri Francesco Ricchino”. L’istituto è infatti alla ricerca di vecchi attestati appartenuti ad allievi che hanno frequentato la scuola nel corso del ‘900. Quante famiglie avranno avuto un parente, un nonno o un bisnonno che magari ha frequentato corsi professionali presso questa istituzione?
«Nel 2021, in occasione del 145° dalla fondazione – spiega il presidente Gianpietro Costa – venendo a contatto con alcuni vecchi attestati, abbiamo pensato di ricostruire la storia didattica e formativa della scuola; per questo motivo lanciamo il nostro appello alle famiglie che abbiano attestati di frequenza, di loro parenti o famigliari, dimenticati in qualche soffitta o angolo, invitandole a contattarci per poterli eventualmente donare alla scuola. Ci aiuteranno sicuramente nel lavoro di ricerca e di ricostruzione della memoria storica di questa istituzione».
«La scuola Ricchino – continua Costa – ha inoltre ricevuto il patrocinio della Città di Rovato per occuparsi della raccolta di cimeli e memorie storiche da poter poi installare presso i nuovi locali della “Cittadella della Cultura”, i cui lavori inizieranno a breve sul terreno dell’ex cinema Corso. Qui vi sarà spazio per un museo cittadino dove collocheremo diversi manufatti della tradizione rovatese tra cui: orologi campanari realizzati dalla nota ditta “Frassoni”, realizzazioni in ferro battuto di Aldo Caratti, manufatti della scuola Ricchino e molti altri oggetti storici ed opere d’arte».
La storia della Scuola risale al 1864 quando nasce la “Società Operaia Industriale e Agricola di Rovato”, dalle cui radici, allo scopo di dotare il centro di un polo didattico superiore, contribuendo all’elevazione culturale e al miglioramento delle attività imprenditoriali future dei giovani “in loco”, nel 1876 viene fondata la Scuola di Disegno, oggi conosciuta come “Scuola d’Arti e Mestieri Francesco Ricchino”. L’8 marzo 1876, segna l’inizio della costante collaborazione economico-gestionale fra il Comune di Rovato e la Scuola di Disegno, legando le sorti di entrambi: da una parte si garantiva il diritto allo studio “ante litteram” ai giovani meritevoli e di arricchire il proprio prestigio agli occhi dell’intera comunità locale nonché dei paesi limitrofi, dimostrando un modello di virtuosa amministrazione e lungimiranza, mentre per la direzione della Scuola significava stabilizzare una realtà altrimenti aleatoria e basata sull’unica volontà dei suoi temerari maestri. Nel 1891 è il cav. Clemente Rivetti, nel suo ruolo di direttore ed insegnante, a dare l’abbrivio decisivo trasformandola da Scuola di Disegno in Scuola Professionale, egli con coraggio ed abnegazione si assunse l’onere dell’insegnamento e della direzione, prestando la sua opera per 45 anni.
A partire da questa data la Scuola ebbe una fisionomia più definita, acquisendo caratteristiche professionalizzanti e dotandosi di un regolamento e di una commissione di vigilanza. La scuola ebbe sempre come scopo l’addestramento degli alunni al disegno inerente al mestiere e arte che intendevano intraprendere e all’esercizio graduale dei lavori di meccanica e artigianato. Alcuni alunni si specializzarono nell’arte del ferro battuto, altri in falegnameria e intaglio, o costruzioni edili. […]
Nel novembre del 1936 Gerolamo Calca, succedendo al cav. Rivetti, inizia il suo incarico di direttore, che proseguirà fino al 1955 attraversando gli anni difficili della guerra, gestendo con abilità l’impegnativo passaggio amministrativo conseguenza della mutata legislazione scolastica nazionale, che richiedeva la presenza di insegnanti qualificati e specializzati, e di officine interne per offrire agli studenti la possibilità di svolgere esercitazioni pratiche. Il metodo adottato di accostare un docente diplomato ad un artigiano professionista fu di giovamento agli studenti.
Dal 1955 ad oggi, molte furono le figure di spicco che per capacità, sensibilità e grande passione, lasciarono tracce indelebili del loro passaggio alla Scuola: il cav. Giuseppe Castelvedere, artigiano; il cav. uff. Aldo Caratti, scultore; il maestro Silvio Meisso, restauratore, per citarne alcuni, e molti altri nomi che la resero importante. La storia della Scuola testimonia e comunica tenacia, risposte a desideri ed ambizioni, espressione di attitudini, con una persistenza così radicata da superare ogni fase politica o sociale nel corso di tutti questi anni. Una istituzione che ha saputo evolvere mutando nome, impostazione didattica, ragione sociale ed utenza senza scostarsi mai dalla vocazione delle arti e mestieri. [fonte: Scuola Ricchino].
Per donare eventuali attestati storici o avere informazioni sui corsi che stanno iniziando: Tel. 030 7702101 – Cell. 3397290317 dalle 17.00 alle 19.00 – E-mail: segreteria@scuolaricchino.org; presidenza: Cell. 3289055442 E-mail: presidenza@scuolaricchino.org; sito web: www.scuolaricchino.org.
Emanuele Lopez