1) Che importanza ha avuto, finora, AVIS nella Sua esperienza personale?

Il mio impegno in AVIS come donatore è iniziato nel 1984 quando, accompagnato da un amico già donatore – che ancora oggi ringrazio – mi sono iscritto all’associazione. Da allora ho continuato a donare sia sangue intero che plasma e penso già con tristezza al giorno in cui non lo potrò piu’ fare. Da 5 anni ho anche l’onore di rappresentare la comunità avisina della nostra città. Un’esperienza stimolante e arricchente che mi ha permesso di comprendere la realtà associativa anche nell’ aspetto amministrativo e organizzativo. Ciò mi ha dato l’opportunità di conoscere e collaborare in prima persona con amministratori ed operatori sanitari fantastici, tutti impegnati per il raggiungimento di un unico obbiettivo solidale: garantire la raccolta di sangue e plasma per permettere il buon funzionamento delle attività ordinarie e straordinarie del Servizio Sanitario Nazionale.

2) Attualmente, quanti iscritti conta l’associazione?

Come penso sappiate l’attività di raccolta del sangue e plasma non si è mai fermata nemmeno nei momenti piu’ tragici e difficili della pandemia causata dal Covid 19. La risposta dei nostri donatori è stata pronta e decisa ed ha dimostrato il forte senso di responsabilità e il loro grande cuore solidale. La raccolta 2021 si è chiusa con 1825 sacche tra sangue intero e plasma, con un saldo positivo di 143 rispetto all’anno precedente e un incremento di 11 nuovi donatori che ad oggi sono 936. Numeri che fanno ben sperare e che ci spingono ad impegnarci ancora di più per potere raggiungere al piu’ presto la soglia delle 2000 sacche e di 1000 donatori attivi.

3) Come si diventa donatori? Quali sono i requisiti?

I requisiti essenziali per poter donare il sangue sono 3:

a) la maggiore età e ci si può iscrivere fino al compimento di 60 anni.

b) il peso minimo di kg. 50.  

c) lo stato di buona salute.

Per diventare donatori si compila un modulo di adesione presso la sezione locale, si effettuano i primi esami del sangue e il direttore sanitario, dopo un colloquio con il candidato, ne attesta o meno l’idoneità. Si è quindi pronti per iniziare questa fantastica e gratificante storia di solidarietà.

4) Cosa vuol dire ai Suoi concittadini, soprattutto ai più giovani, per invogliarli a far parte dell’Avis?

L’appello che lancio a tutti, facendomi portavoce di quei malati che senza il sangue non avrebbero speranza di vita e del mondo della ricerca che senza il sangue non potrebbe progredire nei suoi studi per le cure, è di contattarci per avere tutte le informazioni e dissipare ogni dubbio, qualora ce ne fossero, sulla donazione del sangue. Ai più giovani l’incitamento piu’ accorato perché’ entrino attivamente anche nella gestione della vita associativa, trovando un po’ di tempo tra i molteplici impegni, affinché’ portino idee nuove e al passo coi tempi, aiutando AVIS ad affrontare le sfide future di un sistema sanitario in continua evoluzione ma che non può prescindere da un’attività associata e organizzata della raccolta del sangue.

Mauro Ferrari