Assume un significato particolare questa 131° edizione: arriva infatti, per volere dell’Amministrazione Comunale, dopo due anni di misure restrittive dettate dalla pandemia. Una fiera che rappresenta, possiamo dire, il ritorno alla normalità e che vuole restituire a tutti il piacere di ritrovarsi insieme per riappropriarsi di una di quelle tradizioni storiche importanti che identificano il nostro territorio.

Lombardia Carne mantiene ancor oggi il primato di essere una delle più importanti fiere del settore in ambito lombardo: è espressione di una tradizione ed una storia e che continua, non come una semplice rievocazione di tempi andati, tutt’altro, è la testimonianza di una continuità tra passato, presente e futuro basata su solide basi che hanno portato il settore dell’allevamento italiano e bresciano ad essere uno dei più sani e di alta qualità al mondo. La filiera della carne italiana fornisce un prodotto al consumatore di altissimo livello e bontà; questo grazie all’impegno, alla passione ed agli investimenti messi in campo da chi, da generazioni, continua quella che è una delle più antiche attività umane: l’allevamento.

Seppur con un tempo assai variabile e piuttosto freddo, l’evento ha realizzato il successo sperato con oltre 5.500 visitatori e con un’altissima partecipazione di allevatori ed espositori: erano infatti presenti le macchine agricole e gli stand dei prodotti tipici della Franciacorta quali vino, pane, formaggi, salumi di ogni tipo e, ovviamente, non potevano mancare i ristoratori con il piatto tipico di Rovato, il manzo all’olio (De.Co). Moltissime le famiglie con i bambini che hanno potuto vedere bovini, equini, ovini e caprini e distrarsi anche con una serie di attività pensate per i più piccoli.

Numerosi gli eventi correlati alla manifestazione svoltisi nelle settimane precedenti; da citare i convegni organizzati dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Fondazione Cogeme che ha proposto il ciclo di incontri “Franciacorta: la magnifica città. Passeggiare nella cultura all’insegna dell’innovazione culturale e della contaminazione tra arte, urbanistica, mobilità, ambiente, economia e turismo”.

Sabato 2 aprile, giornata di apertura della fiera, è stata caratterizzata dalle attività di animazione per bambini con la scuola di equitazione, i gonfiabili e giochi della tradizione antica. Nel primo pomeriggio allievi e soci dell’ “Associazione Norcini Bresciani” si sono dedicati alla preparazione della salsiccia di castrato ed alle degustazioni. Nella sala civica del centro fiera si è tenuto il convegno curato da Coldiretti e Confagricoltura di Brescia che ha visto la partecipazione di Paolo Massobrio, giornalista, scrittore, e gastronomo di livello nazionale autore di “Il Golosario”.

Presso la sala Gipsoteca del palazzo del Municipio è stata inaugurata la mostra dedicata a Marco Pantani “E tu te lo ricordi Marco?”. Curata da Matteo Ghitti, ha visto la presenza di molti appassionati del ciclismo professionista; numerosissimi gli oggetti dedicati al campione: biciclette, maglie, riviste sportive dell’epoca e, raccontata attraverso dei pannelli, la storia di Marco dagli esordi, alle vittorie, fino alla sua scomparsa. La mostra è stata anche l’occasione di ricordare alcuni corridori professionisti bresciani arrivati ad alti livelli nella storia di questo sport.

L’ “Associazione Ristoratori di Rovato” e la “Confraternita del Manzo all’olio” hanno infine organizzato una cena, sempre presso il centro fiera, a base di prodotti tipici locali.

La giornata di domenica 3 aprile si è aperta con una nuova iniziativa: la 1°edizione di “VignaStorica”; si tratta di una gara ciclo storica proposta dall’associazione “MTB Franciacorta-Capriolo ASD” con partenza da piazza Cavour ed arrivo in fiera per un pranzo tipico a base di Manzo all’olio. La gara ha visto un gran numero di appassionati inforcare biciclette storiche ed abbigliamento d’epoca e percorrere ben 50 Km su un percorso attraverso la Franciacorta.

Dalle 9:00 alle 12:00, sempre nel contesto della fiera, si è svolta la 24° edizione del concorso “El salam piö bu della Franciacurta”, con assaggio dei salami e premiazione del prodotto migliore.

A metà della mattinata ha preso avvio l’inaugurazione ufficiale della rassegna da parte delle autorità politiche, presenti in gran numero; i saluti iniziali ed i ringraziamenti sono stati portati dal sindaco Tiziano Belotti che si è detto particolarmente emozionato per essere riusciti a far ripatire, dopo due anni di stop, Lombardia Carne.  «La decisione non è stata facile – continua Belotti – perché l’abbiamo dovuta prendere nel mese di gennaio, ma qualcosa si doveva fare, pertanto abbiamo voluto riportare gli operatori del settore in questa piazza con la speranza di riappropriarci di quella normalità che ci mancava tanto e direi che ci abbiamo visto giusto. La fiera, che ha oltre cinquecento anni, non è soltanto un momento nostalgico ma un’occasione di promozione del territorio, un momento di cultura e di valore sociale nel quale viene dato risalto al lavoro duro ed incessante degli operatori di questo settore».

Samuele Alghisi, presidente della Provincia di Brescia e sindaco di Manerbio, ha evidenziato come i sindaci del territorio bresciano siano stati i veri protagonisti della gestione delle numerose crisi che si sono verificate in questi ultimi anni: la pandemia, l’accoglienza degli afgani, l’emergenza Ucraìna e l’emergenza economica. In questo particolare periodo storico l’agricoltura e l’allevamento stanno subendo contraccolpi profondi a seguito degli eventi geopolitici in atto.

Fabio Rolfi, assessore regionale all’ “Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi”, si è detto contento per la giornata di festa in quanto segna un ritorno alla normalità ed un momento di grande identità e sociale. Ha evidenziato come la sofferenza del mondo agricolo e zootecnico sia particolarmente profonda in quanto molte aziende agricole ed allevamenti lavorano oggi in perdita, con conseguente rischio per la sopravvivenza delle attività stesse. Ha così concluso: «Un abbraccio figurativo va pertanto ai nostri agricoltori/allevatori di cui ci siamo resi conto l’importanza, nella produzione di cibo che abbiamo sempre dato per scontato; forse oggi abbiamo cominciato a dare come cittadini la giusta rilevanza a queste attività che producono alimenti di grande qualità».

L’assessore regionale Alessandro Mattinzoli ha rimarcato come questa 131° edizione abbia saputo vincere la sfida del tempo e della storia, riuscendo a rimanere attaccata alla tradizione mantenendosi innovativa ed al passo con i tempi. Queste le sue parole: «La terra bresciana ha molti valori umani ma anche legati alle tradizioni come, per esempio, all’enogastronomia, che non viene vista solo come produzione di cibo, ma alla quale viene dato un valore culturale particolare» Ha rivolto infine un saluto ed un augurio a tutti gli imprenditori del settore agricolo che, con grande passione e sacrificio, portano avanti le loro attività anche in momenti difficili.

Presente anche l’onorevole Alessandro Colucci, segretario della Camera dei Deputati che ha voluto ricordare l’importanza del territorio di Rovato nel tempo e nella storia come uno dei centri che ha saputo attrarre i popoli europei. «Arriviamo da una emergenza sanitaria che ha causato la più grave crisi economica di tutti i tempi – ha dichiarato – con aggravio della situazione a causa della guerra in Ucraìna; la politica deve pertanto intervenire assumendosi le sue responsabilità sulle esigenze di famiglie e imprese. Il governo deve intervenire su tutti i costi di produzione perché non è possibile che vi siano allevatori che debbano uccidere i l loro bestiame perché è troppo costoso mantenerlo in vita. C’è una dignità del lavoro che la politica deve garantire».

L’onorevole Oscar Lancini (europarlamentare ed ex sindaco di Adro, n.d.r.) ha posto l’accento su come questi eventi rappresentino un momento di unità nei confronti delle battaglie istituzionali da portare avanti soprattutto nell’ambito europeo. «In Europa – ha detto – c’è una visione distorta del mondo del contadino, dei prodotti che arrivano dalla nostra terra, e su quello che è il valore che gli agricoltori e gli allevatori portano alla nostra tavola. La carne è vista come un problema di inquinamento ed allora dobbiamo essere uniti per far capire all’Europa il valore culturale e qualitativo della nostra carne e quale siano la passione e l’amore che gli allevatori mettono nella loro attività. Non sono assolutamente contrario all’innovazione nel settore alimentare, ma se mi chiedete di sostituire una bistecca con la farina di grillo o cavalletta, devo dire che preferisco la bistecca. Lasciamo questi prodotti a qualcun altro ma nello stesso tempo non vogliamo che qualcuno ci impedisca di mangiare la bistecca o di avere degli allevamenti. Dobbiamo essere uniti e lavorare uniti per la salvaguardia dei nostri prodotti di qualità».

Maria Rosaria Laganà, nuovo prefetto di Brescia da gennaio 2022, ha manifestato la sua volontà di girare per i territori al fine di conoscerne le realtà: «con la mia presenza voglio esprimere la mia vicinanza al settore dell’agricoltura, dell’allevamento e tutta la filiera di cui abbiamo potuto comprendere l’importanza durante le chiusure della pandemia; è inoltre importante sostenere sempre il prodotto nostrano, indice di qualità, e difendere la filiera ed i produttori.

Alla conclusione degli interventi mons. Mario Metelli, parroco di Rovato, ha impartito la benedizione alla manifestazione ed agli allevatori/agricoltori. Immediatamente dopo il taglio del nastro si è svolta la visita alla fiera da parte delle autorità con degustazione del Manzo all’olio, piatto De.Co. della nostra città.

Quasi un migliaio i capi esposti; ciascuno in gara per la propria categoria. Premiate oltre 50 razze tra bovini, ovini, caprini ed equini. Non sono mancati pecore, capre, cavalli, pony ed asini. A corredo della manifestazione anche molti altri eventi come la 24° edizione del concorso “El salam piö bu de la Franciacürta”. In chiusura di giornata, nel pomeriggio domenicale, una giuria di tecnici del settore ha provveduto a votare e premiare i migliori animali di ogni categoria.

Emanuele Lopez