Nel corso del 2020 è nata a Rovato una nuova associazione di “Clown Dottori” che, sulle orme di Patch Adams, vuole portare allegria e sorriso nei luoghi di solitudine, dolore, ed in tutti quei posti dove un sorriso, un pianto o una risata possono essere di grande aiuto nell’affrontare una sofferenza non necessariamente solo fisica.

Abbiamo chiesto alla presidente Ivonne Cristina Pelizzari, in arte “Migola”, di raccontarci questa nuova realtà e di avvicinarci al mondo della Clown-terapia in modo da comprenderne meglio le finalità e gli effetti sulle persone con cui si viene a contatto.

I – Come e quando nasce la vostra associazione?

M – «“Free Clown OdV”, nasce durante il periodo Covid-19, fondata precisamente il giorno 4 luglio. 

Dopo mesi di inattività, un gruppo di clown, provenienti da altre associazioni, si sono ritrovati con la voglia di dare e ricevere emozioni in vari ambiti ed hanno dato vita a questa nuova e splendida “famiglia di Clown”».

I – Perché il bisogno di creare una nuova associazione di clown terapia visto che sul territorio ne esistono già?

M – «Immagino sappiate tutti che in ogni famiglia, quando i piccoli crescono, diventano autonomi e indi

pendenti… ecco… noi siamo cresciuti, siamo diventati autonomi, indipendenti ma soprattutto… “free”, liberi, liberi di essere noi stessi nelle vesti di Clown… liberi di mostrare le nostre emozioni…liberi di essere quello che siamo, forti ma anche fragili, accettandoci per quello che siamo: persone con un cuore che mettono un piccolo naso rosso per poter donare un sorriso, un attimo di spensieratezza, una spalla su cui piangere se serve. 

Sì, perché il Clown non fa solo ridere, ma fa anche piangere, se in quel momento si ha bisogno di quello».

I – Quali sono le sue finalità?

M – «“Free Clown OdV” è una organizzazione di volontariato a favore delle persone in condizioni di svantaggio fisico e psicologico, che utilizza la clownterapia quale approccio per stabilire una relazione d’aiuto.  

Il nostro obiettivo è quello di andare al di là dei soliti ambiti, nel disagio, nella sofferenza e nell’esclusione, utilizzando la Clown-terapia (detta anche terapia del sorriso) che consiste ne-l’utilizzo di tecniche di clownerie in ambito sanitario, allo scopo di migliorare l’umore dei pazienti, familiari e accompagnatori . 

Essa viene attuata da persone appartenenti ad enti privati (associazioni, cooperative, fondazioni, ecc.) che scelgono la figura del clown come stato di coscienza per entrare in relazione con persone ospedalizzate o in difficoltà; sono appositamente formate per operare nel settore sociosanitario, attraverso corsi di formazione tenuti da professionisti sul campo, acquisendo tecniche derivate dall’improvvisazione teatrale e dall’arte del clown. 

Una nostra peculiarità è la volontà di garantire ai volontari futuri “clown do-ttori” tutta la formazione necessaria per approcciare con professionalità diversi ambiti e poter così diventare “Clown di Corsia” (clown dottore che opera nei vari reparti delle strutture sanitarie), “Clown Sociale” (clown dottore che opera in contesti quali strutture di accoglienza, carcere, scuole … o in situazioni di emergenza come terremoti e calamità varie), o “Clown d’Ascolto” (clown dottore che ha competenze tipiche del counselor). 

Il nostro lavoro è rivolto alla comunità dei luoghi di cura e specialmente ai degenti, spesso bambini ma non solo,  ricoverati in strutture ospedaliere ma anche in case di riposo, case famiglia, orfanotrofi, centri diurni, centri di accoglienza, per alleviarne lo stato d’ansia e la sofferenza e contemporaneamente – secondo le acqui-sizioni della PNEI –  per migliorare la funzionalità del sistema immunitario».

I – Da quanti volontari è composta la vostra associazione e quale età bisogna avere per partecipare?

M – «Per poter fare il clown dottore nelle varie strutture si deve essere maggiorenni, ciò non toglie che anche adolescenti minorenni possano partecipare in modo attivo alle diverse attività che si vanno a creare durante l’anno. 

Il nostro gruppo è formato da 18 volontari che spaziano dai 16 ai 65 anni; contiamo anche due adolescenti con tanta voglia di fare, una fonte di novità ed energia positiva.

I – Cosa significa essere clown terapeuti?

M – «Significa calarsi nei panni dell’altro, capire, ascoltare, non giudicare; tecniche che si imparano ad utilizzare solo con la formazione, tenuta da esperti del settore, che mettiamo a disposizione dei volontari con cadenza mensile (covid19 permettendo)».

I – Che tipo di formazione avete ricevuto?

M – «La maggior parte dei nostri clown ha avuto la stessa formazione, stessi formatori con decenni di esperienza alle spalle.  

Noi continuiamo questa regola importantissima di avere una formazione di base tenuta da formatori competenti, non solo per salvaguardare i nostri clown durante il loro lavoro, ma soprattutto questo permette di approcciarci correttamente ai vari soggetti di cui ci occupiamo».

I – Oggi il Covid-19 sta creando notevoli difficoltà, in questo contesto riuscite a svolgere ugualmente delle attività oppure siete stati fortemente limitati dalla situazione contingente?

M – «In questo periodo ci sentiamo impotenti; non poter abbracciare, stringere, accarezzare chi ha bisogno, ci lascia un po’ svuotati; ci manca tantissimo, siamo comunque riusciti a far conoscere la nostra associazione durante la “Festa delle associazioni” a Rovato il 6 settembre scorso. 

Eravamo fermi da febbraio e questo evento ci ha dato una carica pazzesca; restano comunque ferme tutte le altre attività in ospedali, RSA, ecc… Stiamo utilizzando questo periodo per dedicarci alla formazione (anche in videoconferenze);  stiamo inoltre attuando un progettino che ci dà modo di collaborare tra noi, mettendo a disposizione tempo, energia, lavoro, per collaborare anche con altre realtà associative come “La Giostra a Colori” e con un gruppo presente nella provincia di Brescia, i “Creativi on the Road”; ma di questo parleremo in altra occasione». 

Vi segnaliamo infine alcune date di eventi organizzati da questo gruppo a cui saremo presenti nel mese di dicembre: 

– 13 dicembre Manerbio;

– 20 dicembre Cazzago San Martino. 

Chiunque fosse interessato ad intraprendere questo bellissimo percorso di crescita può utilizzare i seguenti contatti: 

Pelizzari Ivonne Cristina – Free Clown OdV – Via Lazzaroni 32/A Rovato Brescia Cell.  342.39.46.333; e-mail free.clown.odv@gmail.com; FB: Free Clown – Instagram: Free Clown.

Emanuele Lopez