Dopo la terribile ondata di maltempo che ha colpito in luglio Rovato, si contano i danni. 

La tempesta di pioggia, grandine e vento che si è abbattuta sul Bresciano ha segnato duramente il nostro territorio. Numerose sono state le segnalazioni, infatti, di case scoperchiate, alberi caduti, antenne divelte e non solo.

La protezione civile, i dipendenti del Comune e i Vigili del Fuoco hanno lavorato intensamente per mettere in sicurezza il territorio, soprattutto la parte verde (tagliare alberi e mettere in sicurezza marciapiedi e parchi).

Tra i disagi, poi, si sono contate anche due famiglie rimaste senza casa, a causa del crollo del tetto di una palazzina di viale Piave.

Il Comune ha offerto ai due nuclei (un nucleo di dieci persone di origine indiana e un altro di cinque di origine egiziana) la possibilità di occupare altrettanti immobili di proprietà comunale.

Sempre nella Capitale della Franciacorta il tetto dell’ex cinema-teatro Super, a fianco dell’Oratorio, è stato spazzato via, atterrando in strada prima di abbattere una ringhiera; per fortuna nessuno è rimasto ferito.

Detriti di tegole e pezzi di legno sono stati rinvenuti in un raggio di oltre 100 metri, dalle elementari al parcheggio del San Giovanni Bosco: “Sembrava un bombardamento, per fortuna non ci sono stati dei feriti”, ha commentato un residente. Danni anche al Liceo Gigli, alla nuova Conad di via Rudone, alle abitazioni di via Piave, via XX settembre e di via XXV aprile”.

Dal caldo torrido alla tempesta e alle trombe d’aria, a Rovato come in tutto il mondo, il clima sembra impazzito.

A provare a darci una spiegazione su quanto accade ci aveva già provato Andrea Giuliacci, il meteorologo invitato nel 2019 ad un Convegno della Coldiretti a Rovato. “Caldo e temporali ci sono sempre stati – affermò -. La differenza è che ora sono estremi: il caldo è feroce, i temporali violenti”. La colpa di chi è? “L’aumento del numero dei temporali violenti, più che il temporale violento in sé, è figlio del cambiamento climatico. Se un tempo un temporale su dieci era violento adesso lo sono almeno cinque”.

Secondo Giuliacci, dunque, “limitare i gas serra è importante, ma è più importante imparare a adattarsi, ripensare alle nostre città per renderle più fresche. In Arizona – sottolineava – si sta ripopolando una delle zone più calde del pianeta: hanno abbattuto le temperature con asfalti chiari e case dipinte di bianco. Sono idee.”

Fondamentale è anche da parte dei soggetti pubblici e privati la capacità di investire sulla sicurezza e sulle strategie di prevenzione e di pianificazione del territorio (regolare manutenzione dei corsi d’acqua per evitare allagamenti, cura del verde e attenzione particolare agli alberi a rischio, messa in sicurezza dei sottopassaggi che con frequenza regolare si allagano ecc.) e sulla progettazione di unità abitative più sicure, sul risanamento dei vecchi tetti, su adeguate reti/coperture antigrandine ecc.

Oggi giorno le misure di prevenzione, tra cui l’aggior-namento di sistemi di allarme rapido per far fronte alla nuova variabilità del clima, la revisione dei codici di costruzione per garantire una maggiore resilienza delle infrastrutture critiche come le scuole ad esempio e maggiori investimenti in difesa dalle alluvioni sono elementi fondamentali per proteggere un maggior numero di persone dagli impatti delle catastrofi climatiche. 

Mauro Ferrari