Una storia, quella di Cogeme, che ha ormai mezzo secolo di vita e che avrebbe dovuto essere celebrata nel 2020 ma, a seguito degli eventi pandemici, è stata rinviata allo scorso 12 novembre dove, presso la “Sala del Pianoforte” del palazzo municipale, si è tenuta una “tavola rotonda” a cui hanno partecipato molti degli attori che hanno reso grande questa azienda nel corso di 50 anni. Per l’occasione è stata allestita anche una mostra fotografica (grazie al contributo della scuola Ricchino) con scatti storici di Rovato e del territorio franciacortino, tratti dall’immenso archivio del fotografo Marini.

Erano presenti, oltre al sindaco Tiziano Belotti, Sergio Vergalli docente di “Politica economica” presso l’Università degli Studi di Brescia, Angelo Lazzaroni già sindaco di Rovato e presidente di Cogeme Spa, Giorgio Bontempi presidente di LGH, Dario Lazzaroni presidente di Cogeme Spa. L’incontro è stato moderato dal giornalista Renato Andreolassi.

La serata è stata aperta dal prof. Gabriele Archetti, presidente di “Fondazione Cogeme” e docente universitario di Storia Medioevale presso l’Università Cattolica, che ha ripercorso la storia socio economica del territorio bresciano e franciacortino partendo dall’800, contestualizzando la nascita di Cogeme alla luce dei grandi eventi che hanno interessato il Paese negli ultimi due secoli per arrivare, infine, a definire l’assetto attuale della società e delle multiutility collegate.

Il sindaco Tiziano Belotti ha voluto ringraziare tutti i rovatesi che nel tempo hanno contribuito alla nascita ed allo sviluppo di Cogeme, facendola crescere negli anni, fino a portarla allo stesso livello di importanti aziende compartecipate costituite da alcune grandi città lombarde. Nello specifico ha voluto esprimere il proprio riconoscimento agli ex sindaci Carlo Cossandi (per il periodo 1969-1975) e Angelo Lazzaroni (dal 1986 al 1994): entrambi hanno saputo ben rappresentare il Comune di Rovato tutelando gli interessi del territorio e della comunità nel corso dell’evoluzione societaria dell’azienda. Ha ricordato inoltre di come Cogeme, in un certo periodo, abbia rappresentato concretamente una delle più grandi aziende della Franciacorta in termini di occupazione e fatturato.

Sergio Vergalli ha affrontato i concetti chiave di centralità, sostenibilità ed innovazione, attraverso i servizi pubblici. Uno sviluppo sostenibile è in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità delle generazioni future. I servizi pubblici in sé incorporano questo concetto.  Oggi tendiamo a dare un prezzo a qualsiasi cosa, ma il servizio pubblico è una tipologia di servizio reso alla collettività; può anche non essere direttamente economicamente vantaggioso. Esiste un certo gruppo di persone che sostiene il costo a beneficio di tutta la collettività, che paga un prezzo equo per l’utilizzo del bene/servizio. L’energia, l’acqua, sono elementi essenziali per lo sviluppo sociale. Una gestione non accurata dell’acqua, per esempio, può portare a dei danni di crescita produttiva. È centrale quindi gestirla bene. Altro elemento cardine è l’efficienza, che è il rapporto tra quantità e qualità dei servizi erogati e quantità e qualità delle risorse impiegate. Qui si entra nel concetto di “economia circolare” che fa parte della sostenibilità. L’ economia deve essere circolare perché le risorse non sono infinite, le stiamo usando ed il loro consumo, rispetto alla crescita della popolazione, è superiore di due volte. Ecco allora che il concetto di rifiuto cambia, perché si inizia a pensare ad un rifiuto che diventa prodotto. Secondo punto dell’economia circolare è quello di usare meno materie prime a monte per realizzare lo stesso prodotto, applicando anche la tecnica delle tre R: riciclo, riparo e riuso. Così facendo realizziamo un’economia che ha l’obiettivo di migliorare gli impatti ed i benefici ambientali e gli impatti ed i benefici economici. L’economia circolare, se efficiente, può generare anche il doppio della ricchezza rispetto agli attuali modelli produttivi.

Grazie all’innovazione i servizi pubblici devono divenire efficienti, innovativi ed economici, perché centrali nello sviluppo umano. Il loro core business deve essere questo, perché la loro azione è fortemente correlata alla sostenibilità ed al bene comune.

Angelo Lazzaroni racconta la nascita di Cogeme come alternativa ad ASM, che portava utili solo alla città di Brescia. Cogeme ha voluto creare un modello differente per la gestione dei servizi pubblici a favore del territorio. Non sarebbe mai nata senza il contributo di tanti rovatesi, dell’ex sindaco di Brescia Cesare Trebeschi e di Tarcisio Gitti, che obbligarono ASM ad osservare gli accordi presi, portando quindi la sede a Rovato. Il fatto di avere una gestione sovracomunale permise di evitare le conflittualità derivanti dalle singole ambizioni degli appartenenti. Dall’86 si iniziò la raccolta rifiuti in 26 comuni con la creazione delle prime discariche, per via del fatto che non esistevano inceneritori a parte quello di Brescia. Cogeme si trovò così nella possibilità di gestire tutti i servizi comunali: acqua, gas, depurazione, cimiteri, ecc. Nel 1994 la società si trovò con forti utili, oltre 160 dipendenti ed un contatto diretto con i cittadini. Conclude Lazzaroni: «Cogeme oggi sta rivivendo una nuova primavera. Spero che continui ad avere i valori dei “padri fondatori” e non vorrei mai che la finanza e la borsa prevalessero a danno di servizi e cittadini».

Giorgio Bontempi, presidente di LGH, ha esposto gli obiettivi societari in tema di “economia circolare” ed energia “green”.  Negli ultimi tempi, proprio in quest’ottica, sono stati concretamente realizzati dei progetti come, ad esempio, il biogas, grazie all’acquisizione di diversi impianti; la strada da percorrere è ovviamente ancora lunga. Oggi l’obiettivo è sempre quello di dare dei servizi importanti al territorio senza dimenticarsi delle sue specifiche esigenze. Spiega Bontempi: «Siamo molto attenti alle tematiche di sostenibilità.  Esistono le multiutility, gli amministratori ed i cittadini. È importante oggi farsi tutti un esame di coscienza in quanto, facciamo l’educazione nelle scuole ed alle famiglie sull’utilizzo corretto delle risorse, e poi magari non aggiustiamo le tubazioni guaste dell’acquedotto. La sostenibilità è quindi una svolta culturale che va fatta tutti insieme se vogliamo cambiare il mondo».

Le multiutility hanno consentito di acquisire 18 impianti di biogas in breve tempo perché alle spalle vi era un colosso industriale di rilievo e con molte risorse. Per innovare servono quindi partner industriali importanti, che tengano sempre presente il senso del bene comune.  Perché il quadro sia completo, come in un gioco di squadra, non bisogna dimenticare che l’intervento culturale va fatto anche sui cittadini perché ognuno possa fare la sua parte nel progetto di sostenibilità ambientale.

Dario Lazzaroni, attuale presidente in carica, ha sottolineato come il percorso storico di Cogeme abbia portato LGH verso Rovato e di come la sfida importante, ora, sia cercare di cambiare, grazie alla partecipazione in A2A, questa società che è soprattutto Brescia-Milano-centrica e non appartiene al nostro concetto di servizi a favore del territorio. È convinto che vi siano altri modelli possibili, oltre a quello di società che rispondano a logiche di mercato e di borsa, in cui i servizi pubblici sono diventati più cari e meno efficienti per i cittadini.

«Mi interessa sempre uno spirito etico e di servizio – ha continuato – che è quello di dare valore e ricchezza ai nostri territori. Dobbiamo inoltre avere il coraggio di dire che noi siamo stati i primi a parlare di economia circolare, di riciclo ed altre tematiche green. Abbiamo creduto per primi nell’idrico. Abbiamo potenzialità che non vengono espresse. Se siamo passati al grande fotovoltaico, se avremo il coraggio di volare alto, potremo fare bene per i prossimi 50 anni. Stiamo iniziando una nuova fase matura con capitali e buona organizzazione. Abbiamo dimostrato, con la nostra storia, che un altro modello di gestione esiste e può essere messo in pratica per fornire servizi ed essere vicini al proprio territorio».

La serata si è chiusa con un momento di convivialità per tutti i presenti accompagnato da un ottimo buffet.

Emanuele Lopez