Fiera è anche teatro, spettacolo e cultura.

In questa 71esima edizione la bellissima cornice del palazzo Franguelli in via Zanardelli venerdì 30 agosto alle 21 ospiterà “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, con la regia di Riccardo Festa

Si tratta di una commedia del 1990 che sarà portata in scena dalla compagnia teatrale “Fuori di quinta”.

Sul palcoscenico saliranno alcuni attori orceani, alcuni dei quali professionisti, ormai noti al pubblico grazie al successo ottenuto con numerosi musical e commedie nel corso degli ultimi anni: Carlo Alghisi, Gianni Rossi, Stefano Solzi e Rebecca Trioni.

Sarà invece l’attore professionista Riccardo Festa a guidare lo spettacolo nella cabina di regia.

L’attore, dopo aver calcato numerosi palcoscenici della capitale, protagonista anche di alcuni telefilm di successo, regala al suo paese la sua esperienza nel settore, donando allo spettacolo quel tocco di classe in più che solo un praticante del mestiere può dare. La scenografia è curata da Andrea Consolandi.

Curiosa e intrigante la trama: tre uomini, un commendatore, un capitano dell’esercito ed un professore si trovano nello stesso luogo per tre ragioni diverse: il commendatore per un incontro galante, il Capitano per trattare un acquisto di materiale bellico, il professore per ritirare le bozze di stampa di un suo libro.

Ma cos’è esattamente quel luogo?

Un discreto e comodo albergo, un luogo di affari, o una casa editrice?

E’ possibile che tutti e tre abbiano avuto l’indirizzo sbagliato?

Questa situazione strana accresce il mistero, anche perché un allarme per un’esercitazione anti-inqui-namento impedisce loro di uscire.

Durante la notte che sono costretti a passare insieme, i tre giungono a sospettare che la stanza potrebbe essere davvero un’anticamera per l’aldilà, e che probabilmente essi sono già morti, e in attesa del Giudizio.

I tre reagiscono a questa prospettiva secondo le rispettive caratteristiche psicologiche: il commendatore è spaventato ed ansioso, il capitano non trova niente di misterioso nella situazione e resta assolutamente indifferente, il professore usa tutta sua logica filosofica per spiegare il fenomeno come un fatto naturale e logico.

Ne risulta un dialogo umoristico centrato sui temi importanti di vita e morte, destino, predestinazione e libero arbitrio, esistenza di Dio ed ateismo.

Improvvisamente una donna delle pulizie entra nella stanza e dice cose talmente ambigue da far nascere nei tre malcapitati un nuovo grande enigma: è realmente una donna delle pulizie, o è l’Angelo del Giudizio?  

Tra dubbi, suspense e colpi di scena si svolge una commedia che la critica ha definito un capolavoro della risata, un’opera “con un cervello, seriamente stimolante e provocatoria, che lascia il pubblico divertito e soddisfatto”.

Silvia Pasolini