L’immagine delle strade della Los Angeles di Blade Runner che, a causa dell’in-quinamento e del sovraffollamento, è diventata invivibile non fanno altro che rimbalzarmi nella testa. È un film di fantascienza dell’82 che Ridly Scott ha immaginato e ambientato in quello che sembrava un non così lontano 2019…..

Ogni giorno mi trovo a percorrere la Statale SP235 che collega il paese da cui provengo, Orzinuovi, alla nostra città Brescia. Non trovo campi verdi e filari di alberi che coronano la strada ma piuttosto argini sporchi strade invase da rifiuti, fossati colmi di bottiglie, borse della spazzatura abbandonate dalla inettitudine, forse più diffusa di quel che pensiamo, di chi pensa che la raccolta differenziata sia uno sforzo immane e una questione di altri… tanto ci sarà chi pulisce per loro… eppure vedo sacchi che si accumulano, mozziconi che giacciono per anni prima di finire in qualche canale unitamente a lattine e bottiglie… mi chiedo anche quando le persone deputate alla nettezza delle strade passeranno a raccogliere lo scempio.

Sui luoghi di lavoro non va di certo meglio: il popolo dei fumatori deposita i propri scarti su davanzali, scale, androni… eppure fin da piccola mi hanno insegnato a buttare i miei rifiuti nei bidoni della spazzatura. Forse è un concetto complicato per un Paese “occidentale” e che a certi miei coetanei non viene rappresentato, me lo chiedo spesso… eppure basterebbe il vecchio buon senso.

Si stima che ogni anno finiscano in mare tra le cinque e le dodici milioni di tonnellate di plastica all’anno, una quantità che non riesco nemmeno ad immaginare. Colpevoli presunti Cina, i paesi emergenti dell’Asia Africa e Sud America… A proposito dell’Africa mi risulta che il Ruanda possa essere definito la Svizzera del continente, con una densità demografica maggiore di ogni altro stato africano e dopo guerre civili sanguinose nell’ultimo decennio ha investito per modernizzare il paese, sfamare la propria popolazioni con i proventi del turismo, grazie alla grande opera di conservazione dell’ecosistema dei gorilla di montagna che attira un flusso turistico da ogni parte del mondo e investito sull’istruzione obbligatoria che evidentemente sensibilizza le persone a non gettare i propri rifiuti per strada. Vi sfido ad andarci e trovare una carta, un mozzicone o una bottiglia in terra.

Ma noi nei nostri piccoli paeselli e nelle nostre città come siamo messi? Noi non facciamo parte dei Paesi emergenti… siamo già “emersi”… 

Lavoro nei pressi nel parco Gallo, un parco bellissimo della città di Brescia che vanta piante secolari che regalano ai nostri polmoni un po’ di ossigeno fresco nella provincia tra le più inquinate d’Europa… un grande albero si stima produca circa  0,31 Kg di ossigeno al giorno quasi la metà del nostro fabbisogno giornaliero.  

C’è anche un bell’asilo accanto al parco e poi… all’imbrunire… eccolo trasformarsi in una piazza di spaccio, spazzatura ovunque, mi è capitato persino di trovare una siringa a pochi metri dall’asilo, bottiglie, borse di plastica e immondizia accanto alle panchine… beh… parecchio lavoro per i nostri spazzini.

Eppure le nostre case sono così pulite, protetti dalle nostre mura domestiche non lasciamo carte in terra, mozziconi, rifiuti, ma ci sentiamo legittimati a farlo con la natura e la terra che condividiamo con le altre persone e gli altri animali, perché anche noi lo siamo animali… ebbene sì le persone sono animali anche se lo specismo ci ha portato a darci una certa aria di superiorità .

Sono reduce da una recente visita in Australia durante la quale sono rimasta stupita dalla pulizia di strade, parchi, porti… dal senso di responsabilità delle persone che non fanno altro che fare una cosa normale, un gesto semplice e scontato: gettare la spazzatura nei contenitori messi a disposizioni dalle istituzioni cittadine… che compito difficile!

Ogni anno le nostre azioni condizionano la vita di tanti altri animali: capodogli che dopo lente agonie muoiono per aver ingerito plastica, delfini e tartarughe che vanno incontro allo stesso destino, vittime innocenti della nostra incuria. Gli animali sfruttano le risorse messe a disposizioni dalla Terra per vivere in armonia in quella famosa catena della vita che ci unisce tutti. L’uomo di indole egoista e poco avvezzo a guardare oltre il proprio presente pensa al proprio orticello, sfrutta oltre le potenzialità l’ambiente, lo devasta distruggendo foreste che ci danno l’ossigeno, devastando i mari che ci danno la vita.

Sono profondamente convinta che le azioni individuali abbiano un impatto enorme e spero e mi auguro che, se non la mia, la nuova generazione abbia una coscienza ambientale diversa e un rispetto maggiore per il bene comune. Che bello sarebbe avere parchi cittadini puliti, canali non congestionati dalla plastica e mozziconi là dove devono stare nei bidoni presenti in ogni dove per ospitarli.

E speriamo che l’imma-ginario apocalittico del 2050 che vede i nostri mari con più plastica che pesci ci inviti ad uno smaltimento più oculato dei rifiuti perché il degrado delle zone comuni delle nostre città è veramente imbarazzante.

Certo le istituzioni dal canto loro dovrebbero elargire multe salate a chi getta mozziconi e spazzatura ma non ho mai visto un vigile urbano comminare una sanzione per questo. Nei cantoni svizzeri chi abbandona un chewingum o un mozzicone per strada può vedersi comminata una sanzione dai 40 ai 250 franchi, il littering arriva ad oltre 1000 franchi e assicuro che in Svizzera nessuno chiude un occhio all’italiana…

Su dai non gettiamo quella bottiglia di plastica fuori dal finestrino… e dai… raccoglietelo il vostro mozzicone e mettetelo in un posa cenere… Cosa ci vuole?

E’ così difficile?

Silvia Corbani