È tutta una questione di cambiamento di sguardi ciò che ha caratterizzato la presentazione dei laboratori “Linguaggi: Gu-stare nel tempo” durante la mattinata del 4 settembre 2022. All’interno del chiostro di Soncino della Cooperativa InChiostro e durante il “Mercato della Terra”di Slowfood, sono intervenuti in rappresentanza della cooperativa e ideatori dei laboratori Laura Sivalli e Massimiliano Portici, per Slow Food Claudio Rambelli, per la Diocesi di Cremona e “Laudato Si” Eugenio Bignardi, in rappresentanza del Comune di Soncino Federica Brizio e delle Suore della Sacra Famiglia suor Ottorina.

Dagli interventi fatti è emersa l’esigenza di cambiare punto di vista sulle cose. Il percorso personalizzato disabili di InChiostro sarà il promotore dei laboratori inserenti ai prodotti della terra: latte, miele, olio, ecc. I ragazzi disabili diventeranno gli insegnanti dei bambini di 4 e 5 anni che con i loro genitori parteciperanno, una volta al mese, nel pomeriggio della prima domenica del mese, in concomitanza con il Mercato della Terra.

Bambini ma anche madri e padri lavoreranno insieme e porteranno a casa delle ricette da condividere con tutta la famiglia.

Anche Santa Paola Elisabetta Cerioli, nativa di Soncino, ha progettato un libro sull’agricoltura e sull’esigenza dei suoi tempi e delle sue esigenze, classificando addirittura i prodotti della sua epoca. Coinvolgere e guardare con occhi diversi ciò che ci circonda, ci permette di riflettere sul nostro modo di vivere e suo ciò che possiamo ancora fare affinché si possa migliorare la condizione del nostro pianeta. All’interno di un’ecologia, la chiave di lettura di un sistema umano necessita di essere ri-conosciuto e valorizzato fin dall’infanzia. Le nuove generazioni hanno il diritto/dovere di cogliere,

attraverso più linguaggi, come sia importante GESTIRE ciò che è stato DONATO.

Tutto ha più di un “senso” se chi accompagna alla curiosità sono persone con disabilità. Siamo portatori di sguardi, tutti possiamo essere risorsa per accompagnare i più piccoli, concedendosi il proprio tempo. Il territorio che entra in casa e a tavola, diventerà il promotore spontaneo di un ritorno alle radici per un cambiamento attivo per le generazioni future.