Qualcuno, non a torto, l’ha chiamata «transumanza delle mucche».

Altri, non con meno ragioni, «la guerra delle mucche». 

Diciamo che ci hanno azzeccato tutti e due, nel senso che una sorta di transumanza delle mucche ha generato una guerra per le mucche.

Accade, anzi, accadrà alla Fiera agricola di Montichiari, un grande evento per la economia locale (ma anche provinciale e regionale), che, come avevamo scritto nei mesi scorsi, a Causa del Covid è stata spostata in avanti un paio di volte. 

Prima da febbraio ad aprile, poi da aprile a novembre (nella speranza, va da sé, di poterla fare, perché, ribadiamo, è un evento troppo importante per l’economia).

Succede che, tempo fa, al Centro Fiera di Montichiari, che gestisce la Fiera agricola, arriva la richiesta della Associazione nazionale allevatori della razza Frisona, Bruna e Jersey italiana, che chiede a Montichiari di ospitare la principale gara italiana dedicate alle mucche frisone (sono quelle bianche e nere, che popolano le stalle dei nostri allevatori). 

Non ci sarebbero stati problemi se fino all’anno scorso, per questa manifestazione, l’Associazione allevatori aveva sempre scelto la Fiera di Cremona. Ora nessuno sa perché, almeno a livello ufficiale. 

Ma, come dicevamo, per quest’anno l’Associazione ha deciso di spostare la gara delle frisone da Cremona a Montichiari. Evidentemente devono aver pensato che le nostre strutture sono più adeguate.

Comunque sia andata, resta il fatto che Fiera di Cremona si è subito rivolta al Tar, il quale ha deciso in nostro favore. In pratica, il tribunale amministrativo ha stabilito che l’Associazione nazionale allevatori della razza Frisona, Bruna e Jersey italiana è un’entità privata, che ha tutto il diritto di scegliere, per le sue manifestazioni, la località che più le aggrada.

Per noi bresciani e per la nostra economia è una bella botta, perché in un solo colpo il Centro fiera di Montichiari ha messo a segno tre punti: s’è accaparrato la principale mostra del settore, la toglie ad un concorrente (Cremona) ed impedisce che vada ad un altro concorrente (Verona).

Già che ci siamo, ma lo diciamo sotto voce, prendiamoci un po’ di rivincita nei confronti di Verona, che (vedi un altro articolo che appare su queste colonne) da anni ci sta prendendo a pesci in faccia con l’aeroporto Gabriele D’Annunzio.

Ma questo è un altro discorso. Per tornare alle mucche frisone, le carte bollate non hanno rovinato, almeno non più di tanto, il rapporto tra Brescia e Cremona, che, su altre questioni legate alle fiere, continua.

MTM