Sono arrivate sabato 22 febbraio le prime restrizioni a Orzi a causa del Coronavirus. Il sindaco Maffoni, allertato dalla situazione del lodigiano e di Codogno, ha ordinato immediatamente di sospendere tutte le feste di Carnevale. Il 5 marzo, dopo i primi morti e i dati iniziali del contagio che non facevano ben sperare, il sindaco ha invitato negozi, bar e ristoranti  a chiudere. La maggior parte ha accolto la proposta, anche a costo di un grande sacrifico economico. Poi sono arrivate le indicazioni dai decreti del Ministero.

“Nonostante questo – ci riferisce il sindaco –  dai primi giorni di marzo la situazione  è inesorabilmente peggiorata, con un drammatico tributo di vite umane che il nostro paese si è ritrovato a pagare. L’assessore Mirko Colossi, dopo aver accusato i primi sintomi, è stato sottoposto ad una serie di controlli che ne hanno accertato la positività al COVID-19”. Da quel momento la giunta ha iniziato il periodo di quarantena mentre fuori la situazione diventava ogni ora più drammatica. “Nonostante la reclusione in casa obbligatoria,  non abbiamo mai smesso di lavorare, rapportandoci costantemente con Ats, Prefettura e le forze dell’ordine, coinvolgendo anche le opposizioni”.

 Da metà marzo i numeri del contagio hanno gradatamente iniziato a calare fino a raggiungere quota zero per la prima volta domenica 22 marzo. Da quel giorno la crescita ha iniziato a rimbalzare attorno alle due o tre unità ogni 24 ore, tornando spesso alla cifra zero. “Numeri che certo fanno ben sperare – commenta il sindaco –  ma il traguardo è ancora lontano. Ringrazio comunque tutti  i cittadini che hanno responsabilmente collaborato, rimanendo chiusi in casa, i titolari di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti e qualsiasi altra attività che ha chiuso i battenti per tutelare il bene della comunità, sottoponendosi ad un durissimo sacrificio economico. Ringrazio gli operatori sanitari e i medici che hanno combattuto in prima linea per tutti noi, le forze dell’ordine che sono state un aiuto prezioso e ringrazio anche  coloro che nonostante tutto sono stati costretti ad andare a lavorare ogni giorno, sfidando il pericolo e vincendo loro malgrado la paura. Senza la collaborazione unanime, non  potremo mai vincere questa guerra”.

Nel frattempo due settimane fa parecchie fonti sembra abbiano verificato che in data 2 marzo l’Istituto superiore della sanità aveva chiesto di dichiarare zona rossa il Comune di Orzinuovi  e altri comuni della bergamasca, vista la gravità della situazione. La richiesta, nonostante l’elevato numero di decessi e di contagi a causa del COVID-19, non è stata  presa in considerazione a Roma. “Non ho alcuna intenzione di fare polemica. In questa fase è prioritario che tutte le istituzioni lavorino fianco a fianco con l’unico obiettivo di sconfiggere questa pandemia. Contestualmente però  ho deciso di presentare al ministro Speranza un’interrogazione parlamentare, perché  escano le prove, se ci sono, e venga fatta chiarezza su questo tema. Una chiarezza che voglio  assolutamente ottenere per i miei concittadini e ancor di più per tutti quegli orceani che hanno perso la vita nelle ultime settimane per colpa di questo maledetto virus”. sp