L’abbandono dei rifiuti è come una nuova forma del peccato capitale che ha colpito una piccola parte (fortunatamente), della nostra società: l’accidia.
Vizio che viene spesso confuso con la pigrizia, è una delle conseguenze di quel male di vivere moderno, in cui l’uomo si è trovato a disposizione una quantità di tempo libero, di denaro e di possibilità come mai nel passato ha potuto godere, generando un pericoloso culto dell’egoismo e del consumo esasperato del “tutto pronto”.
Sono impressionanti infatti, quelle foto riguardanti il confezionamento, in un piattino di plastica incellophanato, di un’arancia sbucciata, offerto da un’importante catena di ipermercati.
L’accidia è soprattutto una forma di negligenza, d’indifferenza e di mancanza di cura e d’interesse per la propria persona e per la vita stessa, caratterizzata da scoraggiamento, abbattimento, noia, stanchezza.
In altre occasioni, tuttavia, si manifesta per lo spossamento di una vita frenetica, senza prender fiato, una vita piena di impegni, di appuntamenti di incontri fatti per riempire una giornata a tutti i costi per la paura della solitudine o dell’angoscia del silenzio.
Per identificare il perfetto profilo dell’individuo accidioso che abbandona i rifiuti; è necessario considerarlo in tutte le sue sfaccettature.
C’è l’accidioso egoista “tanto qualcuno pulirà, sono pagati per quello”, poi c’è il negligente, che non ha voglia di rispettare le regole di qualsiasi tipo, sia nel differenziare lo sporco che conferire nell’isola ecologica i rifiuti ingombranti.
Infine, c’è il frenetico, che non ha il tempo per differenziare lo sporco e che poi butterà tutto in un sacchetto che abbandonerà nel primo posto che gli capita.
Tremendo è l’impatto sull’ambiente causato da questo fenomeno, sempre più diffuso e delle cui conseguenze iniziano a essere sempre più note e preoccupanti.
Con la scoperta della prima isola di plastica del Pacifico, seguita poi da quella dell’oceano Atlantico, si è ormai capito che circa l’80% dei rifiuti che si trovano in mare provengono dal-l’entroterra e che l’inquinamento provocato dall’abbandono di dei rifiuti ha gravissimi impatti sull’ecosistema, sulla salute ma anche sui conti pubblici.
Cosa possiamo fare?
Il miglioramento del sistema di pulizia e raccolta può senz’altro rendere più puliti luoghi in cui viene attuato, ma a prescindere dei costi, potrebbe avere l’effetto indesiderato di rafforzare la convinzione che “tanto qualcuno pulisce”.
Anche il potenziamento della presenza di cestini stradali e di bidoni andrebbe a contrastare il fenomeno, soprattutto nelle zone attualmente sprovviste o servite male o in modo poco adeguato alle esigenze, ma da solo non sarebbe sufficiente a modificare i comportamenti illeciti.
L’azione probabilmente più importante da compiere rimane comunque quella delle campagne di sensibilizzazione ed educazione.
Naturalmente è importante rivolgerle ai giovani, per educarli sin dall’infanzia al rispetto civico ed ambientale. Tuttavia, ritengo ancora più importante agire, concentrarsi sugli adulti ed in particolare su quelle categorie sofferenti del mal vivere moderno.
Il circolo Valle dell’Oglio farà sicuramente la sua parte per sensibilizzare i cittadini su questo drammatico fenomeno.
Ferrandi Franco
Presidente Circolo di Legambiente Valle dell’Oglio