Si ripeterà ancora la camminata in rosa organizzata domenica 31 ottobre dall’assessorato allo Sport del Comune e dal gruppo Daphne che opera contro la violenza sulle donne. L’ha promesso il sindaco Gianpietro Maffoni dopo il successo della prima edizione. Il prossimo appuntamento è previsto nella primavera del 2022. 400 partecipanti, per il 90% donne hanno colorato di rosa le strade del paese fino all’istituto Cossali in occasione della prima edizione di “Io arrivo prima”, una corsa di beneficenza dedicata alle donne che stanno combattendo un tumore al seno. Anche molte donne malate hanno corso, per lanciare un messaggio di speranza insieme a famiglie con bambini sul passeggino, gruppi di runner e compagnie di amici e soprattutto di amiche, disabili in carrozzella, donne con il proprio cane al guinzaglio vestito di rosa, il sindaco Gianpietro Maffoni, il vicesindaco Laura Magli, gli assessori Federica Epis e Mirko Colossi e alcuni consiglieri comunali.

Ai nastri di partenza in piazza Garibaldi a dire il suo “no” per primo al tumore al seno è stato il sindaco, che ha ringraziato i partecipanti: “Tutte queste donne riunite per correre insieme sottolineano il bellissimo messaggio di speranza e solidarietà lanciato da questo evento. Vorrei che “Io arrivo prima” diventasse una manifestazione fissa due volte all’anno. La prossima volta ci rivedremo in primavera, per camminare ancora insieme in una natura fiorita, confrontarci e sottolineare la nostra attenzione verso il genere femminile”. Soddisfatto l’assessore Mirko Colossi, organizzatore della manifestazione: “Tutte queste persone con la loro presenza hanno dato la possibilità ad alcune donne di poter vivere una vita serena. Ringrazio le associazioni che hanno collaborato all’organizzazione: la Rete di Daphne, il gruppo sportivo della Croce verde, la Polizia locale, l’ufficio dello sport del Comune di Orzinuovi e il gruppo Ab che ha sponsorizzato la manifestazione. Nel corso della propria vita – ha continuato – ad una donna su 8 viene diagnosticato un tumore al seno. Purtroppo quando la diagnosi è tardiva, porta alla morte due donne malate su tre. Un intervento precoce consente invece la guarigione al 99% dei casi”. Al microfono prima della partenza anche Zeudi Bergomi, una donna orceana coinvolta personalmente nella malattia: “Mi sento di dare due consigli alle signore qui presenti: anche se conduciamo una vita frenetica e abbiamo poco tempo libero, non dimentichiamoci mai di ritagliarci uno spazio per le visite preventive. Sono fondamentali. Si tratta di una malattia, questa, che porta sofferenza e paura e un modo per rendere la situazione meno pesante è quello di condividere le nostre preoccupazioni con gli altri. Non bisogna tenersi tutto dentro quando si ha un tumore al seno, ma è giusto confrontarsi, parlare. Aiuta a sentirci più sollevati”.