La superficie boschiva della nostra Penisola è in costante crescita. I dati dell’Inventario nazionale delle foreste, che registrano l’andamento della superficie boschiva dal 2015 al 2020 (dati messi a punto da un gruppo di lavoro formato da Istat, Crea, Carabinieri forestali e Sisef), confermano che, negli ultimi 5 anni, le foreste italiane hanno continuato ad espandersi, guadagnando così 27.000 ettari di superficie: per intenderci, più o meno come l’intera provincia di Modena).
Oggi i boschi occupano ben 11.4 milioni di ettari, cioè quasi il 40% della superficie nazionale: 9,6 milioni sono foreste, 1,8 milioni altre aree boscate. L’incremento percentuale del quinquennio è del 2,9%; negli ultimi trent’anni del 25%, negli ultimi 80 anni addirittura del 75%.
Nessun catastrofismo, insomma, come gufa qualcuno. Anzi, a ben vedere le cose vanno a meraviglia. Se questo «miracolo» è accaduto e sta accadendo, lo si deve anche ad iniziative come quelle messe in campo dall’amministrazione comunale di San Paolo, che hanno deciso di ampliare i confini del Parco Fiume Strone, «aggiungendo» aree in località Laghetto. Aree che saranno trasformate in un bosco didattico.
Una vera e proprio riqualificazione, insomma, che interessa un’area di oltre 40.000 metro quadrati (42.000, per la precisione), «che – parole e musica del sindaco Giancarla Zermini – implementeranno la consistenza non solo delle aree boschive, ma anche del prati stabili». Chiaro ed evidente il risultato dell’operazione, che consentirà di «aumentare il valore ecologico in un’area sottoposta a forti pressioni dell’uomo» (si pensi, ma sono solo due esempi, all’agricoltura intensiva e alla presenza di aree urbanizzate: un binomio che ha molti lati positivi, ma che dal punto di vista ambientale può fare dei bei danni).
Aumentare il valore ecologico è un’espressione che vuol dire tante belle cose. Si pensi, tanto per dire, al beneficio che ne trarrà la fauna locale, che, sempre a causa del succitato binomio, nel corso degli ultimi decenni s’è vista ridurre via via gli spazi e gli habitat a disposizione. Ma si pensi anche al paesaggio e, di conseguenza, al turismo. Sia chiaro, la Bassa non è un’area a prevalente destinazione turistica. Ma, anche grazie ad iniziative come questa, qualche passo in questa direzione potrebbe farlo.
L’idea di ampliare i confini del Parco Fiume Strone piace assai. Tant’è vero che in Comune sono già arrivate proposte ed idee di numerose associazioni, che hanno pensato a come far vivere al meglio questo nuovo bosco. MTM