6 mesi di ospedale, di cui 4 di semicoma, 20 kg in meno e una lieve paresi alla gamba. 

Questo il conto che ha pagato al Covid il dottor Andrea Brunelli (nella foto) medico di famiglia di Orzinuovi che il 14 novembre, al compimento del 70esimo anno di età, se ne è andato in pensione da eroe.

I suoi pazienti lo rimpiangono, dispiaciuti di non averlo potuto nemmeno ringraziare, nè salutare, dopo mesi di apprensione per le sue condizioni di salute.

Ricordano la sua competenza, la disponibilità all’as-colto e in molti ci hanno riferito di quanto saranno per sempre riconoscenti a questo medico, amico e uomo, che con passione, dedizione e grandissima disponibilità ha difeso per decenni la salute di tutti. 

Cambiare un medico è un po’ come cambiare il parroco, il maestro.

Insomma, una figura di riferimento importante, che quando viene a mancare ti sembra di brancolare nel buio. 

Ma lui, il dottor Brunelli, promette di tornare con l’apertura di uno studio privato, non appena le sue condizioni saranno migliorate.

Dopo aver combattuto in trincea con le armi spuntate per tutto il mese di febbraio, visitando, oltre agli altri in studio, ben più di 15 pazienti malati di Covid a domicilio senza i dispositivi di protezione(che allora erano introvabili), il dottor Andrea Brunelli è stato ricoverato agli Ospedali Civili il 2 marzo, in seguito a febbre alta e a sintomi riconducibili al Covid-19. 

Dopo pochi giorni è entrato in rianimazione, per poi uscire dopo un mese ed essere ricoverato a Montichiari per la riabilitazione. 

Tuttavia una serie di complicanze, fra cui un’infezione batterica e uno shock settico l’hanno costretto a tornare ben 4 volte in rianimazione con le conseguenze che ancora si porta addosso: “Fortunatamente ora sto molto meglio – ci riferisce. “Devo ringraziare i medici e gli operatori sanitari degli Ospedali Civili, perché se non qui ancora è grazie a loro. Grazie anche ai miei pazienti. 

So che pregavano per me da casa. 

Ora sto molto meglio, a parte i problemi alla gamba destra, che però credo si potranno risolvere”. Il dottor Brunelli ci confida che in pensione non avrebbe mai voluto andare: “Nel corso della mia carriera ho costruito un bellissimo rapporto con i miei assistiti e questo è uno dei più bei ricordi che mi porto dentro riguardo al mio lavoro – ci confessa. “L’altro è la passione per la mia professione, la sfida nel trovare ogni giorno la diagnosi ai miei pazienti.

Se me l’avessero concesso sarei rimasto ancora volentieri a lavorare. Ma è troppo pericoloso, potrei avere una ricaduta”.

Per il resto Brunelli confessa di non aver mai visto nei suoi 42 anni di carriera (i primi due dei quali passati a lavorare nel reparto di Medicina dell’ospedale Orzinuovi), una tragedia simile a quella del Covid. Ricorda l’episodio della salmonella che aveva costretto ad inizio anni ’80 quasi mille persone in ospedale. 

Pare fosse stato a causa del gelato che tutti avevano acquistato dallo stesso gelataio. Nessuno però era morto di salmonella.

Brunelli, che non può raggiungere i suoi pazienti in altro modo, si sente ancora in dovere di dare loro un accorato consiglio attraverso il nostro giornale: “Usate la mascherina, rispettate le misure di sicurezza, perché il virus è davvero peri-coloso”. 

Lui di certo ne sa qualcosa.

Silvia Pasolini