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La Pieve di San Pancrazio, che dalla cima del colle sembra messa lì a salutare chi va e viene da Montichiari, ha sul groppone un bel po’ di anni. Pare, infatti, sia stata costruita su un edificio risalente all’epoca romana.

Questo, e in verità non solo questo, fa dell’antica e caratteristica Pieve non solo un simbolo di religiosità, ma anche un elemento di cultura, che passa attraverso i secoli. Un autentico gioiellino, insomma, che, come capita spesso alle cose preziose, nel tempo ha bisogno di qualche ritocco. Ritocco che dovrebbe arrivare a breve.

Il fatto è che, proprio per questo specifico intervento, è stato chiesto e ottenuto un finanziamento di 150.000 euro da Regione Lombardia. E siccome per attingere ai finanziamenti regionali bisogna rispettare una tabella di marcia, con tanto di scadenza, sennò i soldi non arrivano, è ecco spiegato il motivo per cui, dopo tanta attesa, i lavori di ristrutturazione dovrebbero partire entro l’estate.

L’annuncio è arrivato direttamente dall’abate di Montichiari, monsignor Cesare Cancarini, il quale, nel celebrare insieme con il sindaco Marco Togni e alcuni rappresentanti del Consiglio comunale il compleanno della Città dei Sei Colli, ha annunciato urbi et orbi che l’antica Pieve finirà finalmente sotto i ferri, per un importante e necessario intervento di recupero.

Per fare il quale, i succitati 150.000 euro che arrivano da Regione Lombardia sono necessari, ma ovviamente non bastano. Per la bisogna tornano infatti utili i soldi raccolti tra la comunità nel periodo pasquale e quanto farà, o darà (sicuramente) l’amministrazione comunale, sempre sensibile e attenta a queste cose. In ballo c’è poi un finanziamento che è già stato chiesto a Fondazione Cariplo, per il quale si è in attesa di risposta.

In attesa che arrivino tutti i soldi necessari per l’intervento di recupero, ricordiamo, per sommi capi, che di lavoro da fare ce n’è parecchio, a cominciare dal campanile, che è da sistemare, per poi passare al tetto. Ma ci sono anche altre cose da fare, altri punti in cui intervenire: lavori di recupero, come ad esempio le porte dell’antica e bellissima pieve.

Tanti soldi da spendere, dunque. Ma ne vale la pena, per quel che la Pieve è, ma soprattutto per quello che rappresenta. MT Marchioni