Ha scatenato non poche polemiche, e qualche battuta ironica, l’introduzione a Montichiari della tassa di soggiorno, il famigerato tributo locale applicato a carico di chi soggiorna o pernotta in un determinato Comune in cui tale imposta sia stata istituita. La decisione è stata presa nell’ultimo Consiglio Comunale del 27 aprile ed approvata in una votazione in cui le Opposizioni si sono astenute dichiarandosi “Non pregiudizialmente contrari, ma in attesa di conoscere l’entità della tariffa e la ricaduta su un territorio la cui vocazione turistica va ancora implementata”. Il Sindaco Marco Togni ha chiarito di aver deciso per la sua introduzione perché ormai di fatto Montichiari è considerato comune turistico (rientra come tale in una delibera ricognitiva di Regione Lombardia) e dopo attenta valutazione delle cifre di turisti che arrivano a Montichiari, attirati – a detta del Primo Cittadino – dall’attrattività del territorio aumentata in modo consistente grazie al lavoro portato a termine negli ultimi anni dell’Amministrazione Comunale. In realtà, da quanto dichiarato anche da diversi operatori del settore, a soggiornare a Montichiari sono solo in minima parte turisti, che arrivano per lo più, da Pasqua in poi, attirati da location in contesti storici, ma soprattutto operatori fieristici che giungono in città per lavoro in occasione delle manifestazioni del Centro Fiera o addirittura lavoratori del comparto scuola o pubblica amministrazione che arrivano sul territorio accettando anche contratti di pochi mesi e, non trovando appartamenti ad affitto breve, molto spesso sono costretti a soggiornare anche per settimane nelle strutture ricettive. Avendo stabilito che la tariffa andrà applicata per un massimo di 72 pernottamenti in un anno solare, infatti, sarà soprattutto su questi lavoratori che la nuova tassa andrà a gravare e non su chi si muove per qualche giorno di vacanza. I proventi dell’imposta (da cui saranno esenti solo i minori sotto i 16 anni, chi soggiorna per cure ospedaliere, i volontari che prestano servizio in caso di calamità, gli accompagnatori turistici, il personale delle Forze Armate e chi ha una disabilità accertata), che potrebbero aggirarsi intorno  ai 100 mila euro all’anno, dovrebbero essere destinati a finanziare  tutti quegli interventi che serviranno alla progettazione turistica, la manutenzione e la fruizione dei beni culturali nonché a iniziative sul fronte del decoro urbano e attività di contrasto all’abusivismo. Anche in questo senso, però, gli obiettivi di progettazione non risultano chiari e la nuova imposta rischia di diventare, come già accade in molti Comuni italiani, una sorta di bancomat a cui attingere a piene mani per finanziare interventi che poco hanno veramente a che fare con il turismo. Turismo sul quale a Montichiari nessuna Amministrazione ha mai realizzato un vero e proprio progetto, nemmeno l’Assessorato al Turismo che, voluto proprio dalla Giunta Togni nel giugno del 2019, pare essersi dissolto nel nulla senza mai aver dato vita a progetti concreti in materia. Nel frattempo, in località Boschetti, è stato individuato nei giorni scorsi un affittacamere abusivo che, senza nessun titolo autorizzativo, affittava stanze a soggetti stranieri alla somma di 120 euro mensili. L’uomo è stato sanzionato per attività ricettivà abusiva e omessa comunicazione di ospitalità persone straniere.

Marzia Borzi