Edifici di culto sotto i ferri a Montichiari per un’opera di restauro ormai divenuta improrogabile. 

Da qualche settimana sono partiti gli interventi sulla facciata della chiesa di San Pietro  mentre si attende il via anche a quelli sulla sacrestia del Duomo, come aveva confermato tempo fa durante una conferenza stampa l’Abate di Montichiari Cesare Cancarini

La durata, nel primo caso, dovrebbe aggirarsi intorno ai tre mesi: si andranno a completare la manutenzione e il restauro conservativo iniziati a settembre 2017 con autorizzazione della Soprintendenza e poi fermati a causa della pandemia. 

Il progetto è affidato allo studio di architettura di Roberto Arpini

L’intervento di manutenzione straordinaria al manto di copertura delle porzioni di tetto basse dell’edificio di culto «prevede in prima fase la rimozione dei coppi a canale, la loro pulitura e accatastamento e la sostituzione in caso di rotture con coppi di recupero in buono stato simili per forma, materiale e colore. 

Si procederà – è indicato nella relazione tecnica – con la rimozione della guaina bituminosa impermeabilizzante degradata e la successiva messa in opera di lastre ondulate in PVA cemento tipo “Tegolit” color argilla, adatte alla posa di coppi in doppio strato. 

In seguito verranno ricollocati i coppi vecchi posti in doppio strato (di testa e di cresta) sulle lastre fissandoli con grappe fermacoppo in rame e acciaio brunito, al fine di garantire l’amovibilità. 

A completamento di tale intervento si prevedono il consolidamento e il ripristino degli intonaci e del materiale lapideo e dei paramenti murari esterni. 

Come ben sanno i fedeli la chiesa di San Pietro non è attualmente agibile ed è stata chiusa «poiché dovrà essere utilizzata – ha annun-ciato l’Abate – come deposito-sacrestia del Duomo»

E a proposito della sacrestia anche in questo caso i lavori sono ormai divenuti necessari: il progetto, redatto dallo studio dell’architetto Davide Baretto, riguarderà i locali accessori alla sacrestia e in particolare i due situati al pianterreno e i due al primo piano oltre al disimpegno sottoscala e al servizio igienico «che – si legge nella relazione tecnica – hanno manifestato evidenti problemi di degrado culminati in tempi recenti nel distacco di un controsoffitto cui è seguita una puntellatura di emergenza»

In accordo con la Soprintendenza che ha dato il via libera all’intervento si procederà al consolidamento delle solette tramite un lavoro dal basso  preservando così gli elementi originari e, al tempo stesso, contenendo i costi. 

«Una volta rimosso il controsoffitto residuo che manifesta i medesimi problemi di quello che si è distaccato e pulite e tagliate le travi in legno esistenti verranno inserite ‘in spessore’ delle travi ‘rompi-tratta’ di rinforzo in acciaio. Il piccolo servizio igienico al piano terreno sarà completamente rifatto rimuovendo il controsoffitto e i rivestimenti ceramici e sostituendo i sanitari». 

Quanto alla pavimentazione «essa sarà in cotto di recupero ed il rivestimento murario in malta da intonaco a base di calce con rivestimento impermeabile e lavabile»

È prevista infine l’instal-lazione di nuovi sanitari e di un piccolo boiler per la produzione di acqua calda sanitaria. 

La durata complessiva dell’intervento si aggira  intorno a un paio di mesi.  

Federico Migliorati