Ha chiuso sabato 1° aprile la stagione del Teatro Bonoris, mettendosi in luce per professionalitàimpeccabile e bravura: stiamo parlando del gruppo di coristi della Corale San Pancrazio, diretto dal Maestro Gianfranco Rocca, che con il suo “Teatro in Concerto” ha fatto il sold out nel teatro cittadino. La serata è stata anche l’occasione per apprezzare gli altissimi livelli raggiunti dai solistidel gruppo Elisa Ghiorsi, Davide Manfredini e Simone Ragionieri che, accompagnati al pianoforte da Anna Tieghi, hanno veramente saputo commuovere tutto il pubblico presente. Ragionieri e Manfredini, entrambi giovanissimi (in due fanno a malapena 50 anni), sono entrati nell’associazione coristica già da parecchi anni e hanno saputo mettersi in luce nel corso del tempoper le spiccate doti vocali che sono emerse in modo ancora più potente nell’ultima esibizione. Manfredini, che studia canto da quando era bambino, ha una vocalità da Tenore che ha potuto esprimere al meglio nel “Nessun Dorma” di Puccini; mentre Ragionieri, studente all’università Cattolica di Brescia in Scienze Politiche e Sociali e assoluto autodidatta nel canto, ha esibito la vocalità da Basso nella meravigliosa “Ave Maria” di De André, un pezzo veramente eseguito magistralmente e da pelle d’oca. Entrambi hanno in comune la grande passione per il canto consolidata nell’ambiente della Corale. «La passione per il canto mi è nata proprio in corale – racconta Ragionieri – circa 6 anni fa. Il Maestro Gianfranco era un conoscente di famiglia ed è stato lui che, sapendo che amavo cantare, mi ha spinto ad entrare in corale. Sono un autodidatta assoluto. Questa mia al Bonoris è stata la prima volta da solista. La proposta è arrivata direttamente dal Maestro e quando ho visto che si trattava da De André ho accettato subito, senza esitare perché lo considero un artista con un “potere” superiore a qualsiasi altro. Devo dire che sono riuscito bene a controllare l’emozione. La mia esibizione è stata una sorpresa per la mia famiglia e una grande soddisfazione generale. La corale per noi è veramente una seconda casa che ci permettere di crescere anche grazie ad una guida come il Maestro Rocca che sa veramente tenere le redini di noi tutti». «Simone ha vocalmente tutte le carte in regola per crearsi un repertorio lirico – gli fa eco Manfredini forte della sua ormai lunga esperienza nel canto – De André va bene ma un repertorio sacro adatto alla sua voce da basso, secondo me, potrebbe farlo emergere in modo ancora più valido. Io sono ormai da 12 anni in corale ma ho iniziato a prendere lezioni di canto a 15 anni. La mia passione è nata per spinta di mia mamma che aveva notato per prima le mie doti e poi si è consolidata nella lirica grazie alla Maestra Samanta Tisi. Il primo brano che ho portato al saggio 2011 è stato proprio il “Nessun dorma”, riproposto la sera di questo nostro ultimo concerto. Ad ogni esibizione l’emozione è la stessa: un divenire di sensazioni incredibili che passano dalla tensione, al timore di sbagliare, alla responsabilità di trovarsi davanti al pubblico come solista e non volerlo assolutamente scontentare. Cantare è l’espressione della propria anima e se non lo fai con tutto se stesso non è cantare ma solo esibirsi. Il fascino della Turandot, poi, per me resta inimitabile. Tra me e Simone i rapporti sono molto buoni e spero presto possa giungere la possibilità di esibirci in un pezzo a due voci. Non c’è competizione e anzi è bello per tutti che i talenti della nostra città possano emergere nella Corale e trovare spazio davanti al pubblico» 

Marzia Borzi