Le parrocchie di Santa Maria Assunta, Novagli e Vighizzolo si preparano nei prossimi mesi a un valzer di spostamenti e ad una riorganizzazione generale, dopo la decisione presa dal-l’Abate con sacerdoti e diaconi e in sinergia con i consigli pastorali delle tre realtà religiose. Il progetto post Covid 2020 si muove partendo dalla considerazione che “Montichiari possiede una ricchezza di strutture e si deve orientare su una visione più missionaria, anche in riferimento a quanto ci indica il nostro Vescovo”, afferma Monsignor Cesare Cancarini.

La scelta è quella di “riportare i quattro preti ad abitare in centro città, mentre le suore andranno in periferia, in quelli che sono degli avamposti missionari, cioè Novagli e Vighizzolo”. In particolare nella prima le religiose cambieranno abitazione e troveranno posto in quella attualmente a disposizione di don Italo Uberti, vale a dire la casa canonica:

“Saranno – prosegue don Cesare –  il punto di riferimento della parrocchia, sostenute comunque da don Italo e dal diacono Tiziano Piovanelli”.

A Vighizzolo andranno invece le suore che da qualche anno sono presenti presso l’Oasi dello Spirito: abiteranno nella casa canonica che fino al 2019 ha ospitato don Mario Pelizzari “e ad esse potrà rivolgersi la comunità, in collaborazione con il curato don Nicola Zanforlin e il diacono Mario Piazza e naturalmente  con me quale parroco delle due frazioni”.

All’Oasi si sistemerà don Italo: “La sua competenza che tutti conosciamo non riguarda solo la critica cinematografica, ma anche la realizzazione di opere teatrali e per questo lo spazio di corso Martiri che è adiacente al Cinema Gloria diventerà un luogo per nuove attività in materia rivolte ad adolescenti, giovani e adulti nonché un ambito per l’accoglienza di persone che necessitano per un breve periodo di un appartamento in attesa di trovare casa. Inoltre vi ricaveremo ambienti scolastici, se vi dovesse essere bisogno nel post Covid. L’Oasi  si aprirà insomma alla città”.

La Corale San Pancrazio, la Caritas e le altre realtà legate al mondo della solidarietà, oggi ubicate all’Oasi, avranno sede presso il Centro Giovanile “che diventerà il vero Centro pastorale parrocchiale di Montichiari. Ci vorrà del tempo – prosegue don Cesare – ma l’orientamento è questo, il tutto nella logica del “farsi prossimo” che deve plasmare e investire tutte le strutture che costituiscono una realtà complessa come la nostra. Montichiari non è più un paese bensì una città, tanto per gli aspetti positivi quanto per le problematicità come le periferie e la quantità di strutture ecclesiali da gestire”.

Nessuna novità circa il numero di sacerdoti complessivo: “Siamo in quattro e per ora in quattro resteremo. Dovremo poi valutare come riorganizzare anche gli oratori delle frazioni che pure richiedono presenza, qualità educativa e voglia di spendersi per le comunità locali”

Visto il grande successo ottenuto, infine, continuerà la trasmissione in streaming sui siti e le pagine Facebook delle principali celebrazioni religiose “che – conclude l’Abate – ci consentono di rimanere in comunione tra noi”. 

Federico Migliorati