Scrivere e curare. Due professioni solo apparentemente molto diverse ma che, in realtà, sono profondamente connesse l’una all’altra come sono connessi l’anima e il corpo. Medico ortopedico e dello sport presso l’Ospedale di Montichiari e scrittore è anche il dottor Sebastiano Torrisi che fin dall’adolescenza coltiva oltre che la passione per la cura del corpo quella per la scrittura, una passione che per lunghi anni è rimasta relegata in secondo piano rispetto alla professione principale ma che negli ultimi mesi ha saputo trovare la strada naturale per emergere. Torrisi, infatti, a giugno 2022, ha dato alle stampe “Sul treno Milano Roma” (Edizioni Tarantola, euro 15), una storia di viaggi e incontri fortuiti che vede protagoniste Cloe, una giovane ragazza, e Sara, psicologa di professione, due donne che tra dialogo e ascolto matureranno una profonda amicizia che porteràuna delle due ad una crescita interiore e ad un radicale cambiamento di vita. «Ho sempre scritto fin da giovane – racconta il dottor Torrisi – Mi divertivo a creare fiabe, racconti e ad immortalare ricordi personali. Ho custodito a lungo questa passione come qualcosa di profondamente intimo per dedicarmi alla professione di medico. Ultimamente, però, c’era in me il desiderio di scrivere qualcosa di più metodico e strutturato e da questo desiderio è nato il mio romanzo. Il timore di non avere tempo utile per riuscirci, dato il mio lavoro piuttosto impegnativo, c’era ma la passione mi ha mosso e, in modo piuttosto organizzato – mi dedico alla scrittura e alla lettura sempre di sera dalle 18 fino alle 21 circa – sono riuscito, nel giro di circa sei mesi, a finire il romanzo. Successivamente ho voluto sottoporlo ad un editore per capire se avesse un suo valore e, avuta risposta positiva, mi sono deciso a pubblicarlo. La trama è parzialmente autobiografica, anche se non c’è un personaggio all’interno della vicenda che mi rispecchi in modo totale; diciamo che si trova un po’ di me in ognuno dei soggetti di cui si racconta, femmine o maschi che siano. La trama mi è balenata alla mente in modo quasi fisso, come se i personaggi si raccontassero da soli e mi dettassero le loro vicende. Una cosa veramente strana da spiegare. Il tema sono il viaggio e il dialogo; le indicazioni e i consigli che ci possono venire da persone che incrociamo nella nostra vita e di cui impariamo a fidarci. In questo senso la sinergia tra personaggi non è diversa da quella che si crea tra medico e paziente. Nell’ambiente lavorativo, all’Ospedale di Montichiari, pochi sapevano del mio amore per la scrittura ma devo dire che in tanti hanno partecipato alla sua presentazione a Brescia, hanno letto il libro e ho raccolto tanti commenti positivi che non mi aspettavo così entusiasti. È sicuramente una grande soddisfazione personale» 

Marzia Borzi