Mentre il sindaco di Montichiari non sta seguendo la cosa in prima persona (giustamente, perché il tutto dipende dalla Provincia di Brescia; e poi perché è concentrato su un’altra tangenziale, di cui riferiremo a breve), Andrea Ratti, ex sindaco di Orzinuovi, la sta seguendo, perché, in consiglio provinciale, ha la delega per occuparsi di strade e dintorni.

Ratti ci ha detto questo: «Recentemente sono stati fatti altri rilievi, grazie ai quali si sta predisponendo un progetto nuovo, che tiene conto delle recenti normative che nel frattempo sono entrate in vigore. Diciamo che, verosimilmente, entro la fine dell’anno il progetto dovrebbe essere pronto, così che poi potremo procedere con la gara per riassegnare i lavori».  

In qualità di consigliere provinciale delegato, Ratti si sta interessando delle strade complanari che, sul territorio di Montichiari, dovrebbero seguire per alcuni tratti la 668, la Strada provinciale Lonato-Orzinuovi.

Dovrebbero perché, nonostante i lavori siano iniziati una dozzina di anni fa, non sono mai stati finiti.

Il tratto interessato è quello che va dalla rotonda che conduce all’aeroporto Gabriele D’Annunzio fino al confine con Ghedi, in località Belvedere. Non so se ci avete mai fatto caso, ma lì, anche se non si vedono perché le erbacce hanno preso il sopravvento, a nord e a sud, per un chilometro e mezzo la 668 è accompagnata da massicciata, con tanto di manufatti. Sono i «resti» delle due complanari iniziate anni fa e mai finite.

Due precisazioni. Prima: cosa sono le complanari? Si tratta di strade secondarie e parallele poste sullo stesso piano della strada principale. Sono molto utili perché, ad esempio, impediscono i pericolosi innesti diretti sulla provinciale. E poi sono un canale privilegiato per i mezzi agricoli, che, là dove ci sono, dovrebbero imboccare le complanari, evitando così di rallentare il traffico sulla 668.

Seconda precisazione: perché i lavori, iniziati una dozzina di anni fa, sono poi stati interrotti? Questione complessa. Diciamo che tutto era stato bloccato perché c’era la possibilità, o forse solo il rischio, che, per realizzare la massicciata, fosse stato utilizzato materiale non adatto: materiale non inquinante, ma comunque non conforme.

Dopo 11 anni di fermo, le parole di Andrea Ratti aprono le porte alla speranza che, finalmente, queste benedette complanari possano essere terminate. 

MTM