Settimana di Ferragosto “calda” per una delle cooperative più note di Montichiari: nello scontro tra Maggioranza e Opposizione di Remedello sulla questione “Museo Archeologico” a finire nel mirino è stata “La Sorgente”, alla quale è affidata da luglio 2022 la gestione annuale del servizio di custodia museale remedellese. I costi di gestione lievitati, infatti, non hanno lasciati indifferenti, i consiglieri di “Direzione Progresso”, la minoranza del paese della Bassa, che dalla loro pagina Facebook hanno denunciato il tutto. «Noi ci siamo attenuti a notizie concrete – ha dichiarato Angelo Piacentini – Abbiamo visto quanto è stato pubblicato dall’Amministrazione (n.d.r delibera n°62 del 16/06/2022) e ci è balzata all’occhio la differenza di costi. A fronte, infatti, dei precedenti 6500 euro di incarico al Direttore, dottoressa Chiara Panelli, e ai 1250 annui che andavano al Cavalier Emilio Cernuzzi, che ha sempre custodito il museo con tanto amore e dedizione, si passerà ora a oltre 37 mila euro. All’importo complessivo stimato di 25.200 euro, che andranno a Sorgente, infatti, vanno aggiunti lo stipendio della direttrice Panelli (che resterà in carica fino al 2024) e l’iva, un costo per il Comune, che farà lievitare la spesa totale appunto ad oltre 37 mila euro. Abbiamo inoltre capito che l’incarico di operatore culturale all’interno del museo (qualcuno si è perfino congratulato sui social con il prescelto definendolo “Nuovo Direttore”)  sarà affidato a dipendenti non remedellesi, con quali competenze non sappiamo, probabilmente le avranno o le dimostreranno, ma, con già un direttore in essere, ci troveremo un altro operatore culturale che addirittura guadagnerà molto di più del direttore stesso. Riteniamo inoltre che oltre a Sorgente, già presente in più attività sul territorio, si potrebbe dare anche ad altre cooperative la possibilità di partecipare a questi affidamenti, soprattutto per stimare un miglior rapporto qualità prezzo» «Remedello pullula di ragazzi con lauree e competenze adeguate per il Museo – ha aggiunto Daniela Edalini – sarebbe stato, a nostro parere, più corretto almeno avvertire che si apriva una posizione di questo tipo per dare modo a tutti di poter concorrere a ricoprirla. Ci si sarebbe anche potuti avvalere del Servizio Civile, contenendo probabilmente di molto i costi» Il Sindaco Simone Ferrari ha ribattuto alle accuse, sulla pagina social del Comune di Remedello, in modo fermo, sottolineando come investire su di un museo, secondo gli standard lombardi, voglia dire ad oggi prendere un operatore culturale, garantire un’apertura settimanale di almeno 24 ore, tener conto dei contributi, delle indennità domenicali, della formazione e di ogni tutela; azioni impossibili da intraprendere per un Comune se non sostenendo costi maggiori. «Se la minoranza pensa di trovare volontari che quotidianamente aprano il museo e rispondano anche civilmente e penalmente del loro servizio…Auguri!» – ha concluso il Sindaco. Daniela Turk, amministratrice delegata di Sorgente, ha invece dichiarato: «Remedello fa parte dell’Ambito 10 che è quello nel quale Sorgente è nata e lavora da sempre con diversi servizi educativi territoriali. In questo caso c’è stata una procedura pubblica di affidamento diretto come si usa spesso nei paesi piccoli. Viene cioè chiesto: “Abbiamo questo servizio da gestire, avete qualcuno? Potete farlo?” e dal momento che il nostro Statuto stabilisce che possiamo occuparci di ogni genere di servizio culturale ed educativo, abbiamo potuto accogliere anche questa richiesta. La richiesta era avere una persona che facesse apertura, laboratori educativi e di inclusione sul territorio e proprio da poco avevamo colloquiato Morabito che ci è sembrato adeguato per il ruolo».  Valerio Morabito, dunque, laureato in filosofia e giornalista locale, sarà l’operatore culturale a cui verrà affidata l’apertura del Museo Archeologico di Remedello.

Marzia Borzi