E’ per sabato 15 aprile. In quella data, nella tensostruttura in località Trivellini è in programma la prima «Gara del salame nostrano di Montichiari», con annessa cena in cui si potrà gustare lo spiedo degli alpini. La partecipazione alla gara è libera e gratuita: possono aderire produttori a livello familiare, aziende agricole e laboratori che producono salami secondo tecniche, usi e consuetudini tradizionali del territorio.

Cominciamo col dire che una gara, o comunque una manifestazione dedicata al salame nostrano, è cosa buona e giusta, perché il salame è uno dei simboli della Bassa. Non a caso, in quei Comuni dove hanno già sperimentato qualcosa del genere, vedi ad esempio Montirone con la Sagra del pà e salàm, il successo è sempre arrivato.

Il fatto è che, nella cultura della nostra terra, che poi è la cultura contadina, oltre ad essere buono, il salame è, ma forse è meglio dire era, una presenza irrinunciabile. Non avevi avuto il tempo di preparare la cena? Nessun problema: due fette di salame, un pezzo di pane e la questione era risolta. Ti capitava in casa qualcuno e non avevi niente da offrirgli? Un salame, un bicchiere di vino ed anche l’ospite era sistemato. Tuo figlio portava a casa i suoi amici ed era arrivata l’ora della merenda? Frigo aperto, due fette di salame et voilà, tutti contenti.

Peraltro, posto che la lavorazione di base è uguale per tutti (carne di maiale e sale), ognuno la declinava a modo suo. Qualcuno ci metteva più spezie, altri meno; c’era chi macinava la carne molto fina, altri la preferivano a pezzettoni più grossi; certe famiglie aggiungevano un po’ di aglio, altre no; qualcuno preferiva i salami piccoli e lunghi, così maturavano prima, altri li facevano più tozzi e grossi. E poi c’era chi faceva le rosette, chi le soppressate, chi le salamine e via dicendo.

Insomma: come si usa dire da noi, «ogni có ‘na gràpo», nel senso che ognuno faceva il salame a modo suo. Bene hanno fatto, allora, gli estensori del bando per la gara, a mettere in evidenza quel «secondo tecniche, usi e consuetudini tradizionali del territorio». Comunque, quali che siano te tecniche e gli usi, il nostro salame è una delle cose più buone al mondo.

Dicevamo che, alla fine della gara del miglior salame, intorno alle 20.30, seguirà una cena con uno spiedo il cui introito servirà per finanziare l’adunata nazionale del II raggruppamento, in programma a Montichiari nel mese di ottobre del 2024. Lo spiedo, con tanto di polenta, vino, uova e salame, costa 20 euro a persona. Prenotazione obbligatoria entro il 13 aprile ai seguenti numeri: 328-92625215, 349-4010126, 340-2341946.

Info: ufficio Cultura del Comune di Montichiari, oppure eventi@montichiari.it.MTM