“Fare di se stessi un’opera d’arte” – diceva il poeta d’Annunzio e il suo motto pare calzi a pennello per Manuel Boninsegna, in arte Mr Black, tra i giovani artisti monteclarensi più interessanti sulla scena provinciale che, dopo anni come street artist e come tatuatore, debutta finalmente con una suapersonale totalmente dedicata al Circo e al palcoscenico umano che questo rappresenta. La sua “The Greart Circus” verrà inaugurata domenica 30 aprile alle ore 17.30 presso la Galleria Bottega Alta in via Perlasca 28 a Rezzato e proseguirà poi nei giorni 1, 5, 6 e 7 maggio con apertura a ingresso libero dalle 10 alle 20. Un bell’obiettivo per un giovane che per lunghi anni ha svolto attività professionali diverse prima di realizzare il sogno della sua vita e “vivere d’arte”. Classe 1986, Boninsegna prova una forte attrazione per il disegno fin da bambino, coltivando la sua passione da autodidatta e sperimentando varie tecniche, che lo portano presto anche a calcare le strade bresciane come street artist solitario, fino a trovare la sua realizzazione artistica nella tecnica dello stencil. «Ho sempre disegnato e dipinto fin da piccolo anche se non ho fatto veri e propri studi in questo senso – racconta – Man mano crescendo ho sperimentato varie tecniche. Ho partecipato a diverse collettive, poi mi sono appassionato ai tatuaggi e nel 2015 ho aperto il mio studio, lo “Street Ink Tattoo – Tattoo Art Gallery” a Padenghe dove finalmente ho potuto fare della mia passione artistica una vera e propria professione. Il mio, peraltro, non è solo uno studio di tatuaggi, bensì una vera e propria galleria dove espongo anche le mie opere. Negli ultimi anni prediligo la tecnica dello stencil che, partendo da un progetto, viene realizzato con maschere intagliate a mano, ognuna con una gradazione di colore. Al livello contenutistico metto in scena un mondo colorato fuori dagli schemi, inscritto in ambienti urbani. Sono opere molto grandi (infatti la mostra non l’ho realizzata a Montichiari per mancanza di spazi adeguati) a forte impatto visivo. Il fil rouge che collegherà tutte le opere esposte è quello del circo degli Anni Sessanta, un mondo magico, uno spettacolo al quale le persone comuni assistevano per evadere alla quotidianità. Un mondo che ha sempre affascinato anche me perché potevi vedervi animali e personaggi straordinari, unici nel loro genere, il cui arrivo regalava molta magia. Nelle mie opere, come nel circo, ci sono molti animali dai colori surreali e fuori dai luoghi comuni. In occasione della mostra realizzerò in estemporanea anche una grande raffigurazione di 3 metri per 3, costituita da 100 piccoli quadri che verranno assemblati per l’occasione. Sarà un modo per mostrare ai visitatori la forza unica dell’espressività artistica, una forza che dovrebbe essere maggiormente coltivata anche nelle scuole perché per i giovani è una straordinaria valvola di sfogo, può creare identità e può diventare, come io stesso posso dimostrare, anche una vera e propria professione». 

Marzia Borzi