Da lassù, dove è andato nel marzo del 2005, don Serafino Ronchi cerca volontari per i suoi cantieri: quei «Cantieri di solidarietà» dell’associazione Grimm (fondata da don Serafino) che tutti conoscono e che continuano a fare del bene anche ora che il Don non c’è più. Segno evidente che questo «prete di frontiera» non solo ha lasciato il segno, ma aveva pure seminato bene. E ancora oggi tutti noi, e soprattutto chi ha bisogno, raccogliamo i frutti del suo lavoro.

Classe 1937, appena consacrato sacerdote don Serafino Ronchi viene mandato a San Zeno. Nel 1972 diventa parroco di Vighizzolo, dove, con La Tenda, compie i primi «miracoli di solidarietà». Nel 1987 si sposta di pochi chilometri e arriva a Esenta, la terra che tutti associano a Grimm Cantieri di solidarietà. Quella solidarietà che, dicevamo, nel segno tracciato da don Ronchi continua tutt’ora in svariate forme.

Per questa estate, infatti, e qui siamo alla «ricerca» da cui siamo partiti, la solidarietà di don Serafino e dei suoi Cantieri ha bisogno di muratori: sì, persone che sanno usare la cazzuola, la bolla e tutti gli attrezzi dei muratori, ma che, nel contempo, hanno anche un cuore grande così, al punto da spendere il loro tempo libero (e magari le vacanze estive) a lavorare per gli altri. Due i cantieri in cui i muratori volontari saranno impegnati questa estate (di solito una squadra rimane in loco per quattro settimane; ai muratori volontari, che durante la loro permanenza saranno ospitati in una missione, verrà pagato il biglietto aereo).

Un cantiere è in Romania: l’obiettivo dichiarato è di realizzare una vera e propria azienda agricola; una sorta di comunità autosufficiente che, allestita da una famiglia/accoglienza, accoglie bambini/ragazzi dai 3 ai 18 anni. Il secondo cantiere della solidarietà è in Africa, precisamente in Malawi: anche qui c’è bisogno di muratori, perché c’è da ristrutturare un fabbricato che ospita una quarantina di bambini, ma che è in condizioni a dir poco fatiscenti. Bambini, meglio precisarlo, portatori di disabilità che sono stati abbandonati dalle loro famiglie.

Ecco, per chi volesse rispondere alla «chiamata» di don Serafino, questi sono i numeri da comporre per ricevere informazioni più precise e dettagliate: 030-9105015, 333-6618130. MT Marchioni