“Eravamo come due randagi che abbaiavano alla luna”. Con queste parole Beppino Englaro ha aperto il suo intervento al Don Milani, davanti a oltre 150 alunni dei licei scientifico, economico-sociale e linguistico.

A partire da questa immagine ha raccontato il lungo estenuante percorso, concluso dieci anni fa, vissuto insieme alla moglie per ottenere lo spegnimento delle macchine che ancora tenevano la figlia Eluana attaccata a una vita che per lei, “autentico purosangue di libertà”, vita non era. Insieme a lui, ha recato la sua testimonianza Mina Welby, moglie di Piergiorgio e copresidente dell’Associazione Luca Coscioni: “Abbiamo avuto una bella vita insieme, anche se non sono mancati i momenti di difficoltà”. La signora ha raccontato, con una serena dolcezza e una altrettanta carica umana, la visione lucreziana della vita che aveva il marito, le sue letture, le sue discussioni e le sue lotte, sempre condivise con lei e che hanno contribuito alla presentazione, votazione ed entrata in vigore della importante legge 219 sul biotestamento. “È una legge che certamente ha tolto ambiguità” sostiene Massimo Reichlin, docente di filosofia morale ed etica della vita all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che ha cercato di riflettere con i ragazzi sulle ragioni alla base di questa legge, sui diritti riconosciuti al malato ma anche sui doveri che inevitabilmente essa implica, interrogandosi sulla legittimità o meno dell’obiezione di coscienza non prevista dalla legge. L’intera conferenza è stata moderata da Gianna Milano, giornalista e scrittrice, che ha ispirato il progetto poi realizzato dai docenti di filosofia del liceo scientifico Sheila Andrighetto ed Emanuele Novelli, con l’aiuto della collega Daniela Bologna.

Nel corso della conferenza i ragazzi hanno avuto modo di discutere con gli ospiti sui temi della vita, della morte, del dolore e della sofferenza, hanno ribadito l’importanza di valori quali la dignità, la libertà e l’autodeterminazione della persona, in particolare del malato, e hanno cercato di considerare le opportunità aperte dalla recente legge soffermandosi anche su delicati temi come l’eutanasia.