Il Past Museo Archeologico di Montichiari sbarca sul web e riscuote grande successo con gli eventi “smart museum”, filmati a cadenza bimensile che permettono visite virtuali mirate con il duplice obiettivo di informare sulle attività e sui ritrovamenti del GAM (Gruppo Archeologico Monteclarense) e creare una coscienza locale delle potenzialità storico archeologiche del territorio. Gli eventi, sostenuti e promossi anche dall’Asses-sorato alla Cultura nella persona di Angela Franzoni (nella foto a sx) hanno riscosso nelle ultime settimane grande consenso di pubblico con picchi che vanno dalle 80.000 alle 100.000 visualizzazioni per ognuno e con circa 7400 follower che seguono costantemente la pagina Facebook “Past Museo Archeologico di Montichiari”.

«Ci siamo accorti da qualche anno – racconta il direttore Paolo Chiarini (nella foto  a dx) che la comunicazione viaggia sempre più sui “social” veicolata dalla potenza dell’immagine, ancora meglio se attraverso un filmato. 

Il GAM ha in archivio oltre 65.000 pezzi e dati di qualità che aspettano da tempo di essere esposti nel museo, come recentemente concordato con la Soprintendenza.

Agli inizi del 2020, forse anche un po’ favoriti dalla situazione covid, abbiamo pensato di creare eventi digitali e di diffonderli tramite i canali social “Facebook” e “Instagram”. 

Gli eventi, a cadenza bimensile, hanno riscosso subito un notevole gradimento di pubblico e l’ultimo di questi, che ha come tema “La villa rustica di età romana (I sec. a.C. – II sec. d.C.) in località Santa Cristina a Montichiari, ha raccolto in breve notevoli visualizzazioni.  

Il filmato è il risultato del lavoro di regia e costruzione del sottoscritto con la preziosissima collaborazione di Luca Arioli (archeologo e membro del comitato scientifico del PAST) che ha seguito le fasi evolutive del sito laureandosi proprio con una tesi dedicata. 

Lo scavo sulla villa, con la direzione di Andrea Breda, a quel tempo responsabile per la soprintendenza, e dalle archeologhe Ivana Venturini e Lisa Cervigni, è stato effettuato dal GAM nei lontani anni 1994/95 e per questo la creazione dei video riveste ancora maggiore importanza perché tutela e rende patrimonio di tutti una storia del territorio che, in caso contrario, resterebbe esclusivamente relegata negli archivi del museo e rischierebbe di essere dimenticata. 

L’intento del progetto web è dunque vario: comunicare conoscenze storiche attraverso una forma nuova, coinvolgendo un pubblico più vasto e facendo del PAST un presidio di ricerca storico – archeologica; valorizzare il territorio anche a fini turistici attraverso la predisposizione di itinerari mirati; stabilire un dialogo continuo tra storia, territorio, cittadinanza e scuola migliorando l’aggiorna-mento degli insegnanti e offrendo approfondimenti didattici con percorsi teorici e laboratori pratici; tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico dell’area del Castello e del parco Bonoris e l’acquisizione, il recupero e la valorizzazione della chiesa di San Giorgio Alto. 

Il fine generale è per concludere, seppur in forme diverse e innovative, è sempre il medesimo che 35 anni fa ci motivava ad intraprendere l’avventurosa ricerca delle nostre origini: la tutela e l’azione salvatrice di un sito dopo l’indagine archeologica e il portare a conoscenza dei risultati raggiunti sia alle istituzioni locali che al pubblico».

Marzia Borzi