È stata inaugurata sabato 11 febbraio, alla presenza delle autorità cittadine, “Anacronismi”, la personale di Angelo Bordiga che vede esposte una quarantina di opere del pittore bagosso, molto noto e affermato nel mondo artistico contemporaneo. Bordiga, diplomatosi all’Accademia di Brera, dopo le prime esperienze nell’ambito del design e come scenografo, ha indirizzato la sua ricerca artistica verso una pittura che, seppur figurativa, può essere a ragione definita antinaturalista. All’artista, infatti, non interessa prendere a modello la realtà oggettiva e i personaggi che popolano le sue tele sono più simili a ombre e a visioni che a esseri in carne e ossa e appaiono in uno spazio fuori dal tempo. Le figure, talvolta evanescenti e liquefatte, infatti, non fanno nulla per palesare la propria identità e la propria fisionomia, sono piuttosto dei “medium” attraverso i quali Bordiga dialoga con i grandi pittori del passato e attraverso i quali trova la propria ispirazione, la pennellata ideale per rendere determinati drappeggi o anatomie. Con i suoi dipinti, l’artista cerca di decodificare secoli di pittura, dai più recenti Bacon e Sughi, passando per gli Impressionisti fino ad arrivare a Rembrandt, Velázquez e addirittura all’ultimo Tiziano, per creare una melodia tutta personale che sappia dialogare con l’essenza stessa dei Maestri. I supporti, spesso arbitrari e anticonvenzionali, su cui l’artista lavora diventano così veri e propri campi di battaglia, pagine in cui Bordiga sperimenta accostamenti tra colori liquidi e impasti materici, tra zone d’ombra e luce, superfici in cui bastano pochi tratti per creare corpi e spazi a cui la mente dell’osservatore darà consistenza e fisicità. Il noto pittore arriva a Montichiari dopo prestigiose personali tenute presso le gallerie “Mazzoni” di Piacenza , “Marchina” di Brescia e “Vecchiato Arte” di Padova.  La mostramonteclarense, organizzata da Montichiari Musei con il patrocinio del Comune di Montichiari e che ha visto intervenire come curatore il pittore Emanuele Busi, si può visitare fino al 19 marzo ad ingresso libero dal mercoledì al sabato dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18 e la domenica dalle 15 alle 19. 

Marzia Borzi