Ha suscitato grande commozione la notizia della morte di Noemi Eoli, conosciuta da tutti in paese come Suor Lucia, madre che per lunghi anni è stata l’anima di Casa Serena. Suor Lucia si è spenta sabato 16 ottobre a Mantova, nella Casa di Riposo delle Ancelle della Carità in via Dosso del Corso dove era ricoverata da qualche anno. Nata a Castelgoffredo il 24 maggio 1933 da una umile famiglia di contadini, ultima di 10 tra fratelli e sorelle, Suor Lucia aveva preso i voti nel 1955 come Ancella della Carità lasciando i familiari, seppur molto devoti, abbastanza stupiti perché nessuno aveva capito quanto fosse radicata la sua vocazione e la scelta di vita che desiderava compiere. Come madre consacrata Lucia venne inviata dapprima a Brescia, a Mompiano, per poi essere assegnata perfino alla Svizzera dove rimase quasi un anno. A Montichiari la sua presenza nell’ambito dell’orfanotrofio femminile F.lli Marazzi “Casa Serena” perdurò per oltre 30 anni ed era facile incrociarla fuori dall’Istituto Scolastico Elementare di Piazza Treccani in attesa di prelevare i bimbi più piccoli che, dagli Anni Settanta in poi, si recavano presso l’ente per usufruire del servizio di doposcuola, progetto al quale Suor Lucia teneva particolarmente. Sono stati tanti i suoi “ex ragazzi” che hanno voluto condividere anche via social il ricordo di una presenza attenta, affettuosa e ricca di umanità. Particolarmente significativo il legame instaurato con Cinzia, una bimba arrivata all’orfanotrofio di via San Pietro all’età di due anni, rimasta fino ai 18 anni nella sede, e alla quale Lucia si era particolarmente legata tanto da chiamarla «La mia bambina» ed esserne amata come una vera e propria mamma. Di carattere allegro e divertente, amava gli scherzi di cui spesso erano «vittime» le sue consorelle che si divertiva a spaventare con un fischietto che portava sempre con sé. Sono stati tanti altri i legami che Suor Lucia ha lasciato a Montichiari anche successivamente al suo trasferimento, dapprima a Salò e poi nella Casa Madre di Mantova. Lucia, infatti, non aveva mai interrotto il rapporto fortissimo con il paese che molto aveva amato e dove aveva intessuto rapporti profondi, tanto che era ben noto il suo interesse per tutto ciò che accadeva ai monteclarensi, sui quali si informava costantemente facendosi inviare giornali e pubblicazioni locali. Profonda, ad esempio, l’amicizia la signora Ida Braico che era solita andare a trovare per passare qualche ora di condivisione e amicizia e dalla quale si faceva sempre inviare «l’Eco della Bassa». Una delegazione di monteclarensi era presente anche al funerale che si è tenuto lunedì 18 ottobre nella parrocchiale di Castelgoffredo. La sua giovialità e il dolce sorriso resteranno nei cuori di tutti.

Marzia Borzi